Santiago (Cile) – Quasi quattro anni di negoziati. Tanto è servito al Consorzio del Parmigiano Reggiano per ottenere, in Cile, il riconoscimento della denominazione di origine con il locale Istituto nazionale di proprietà industriale (Inapi). Un provvedimento reso necessario per la “crescente importazione in Cile di formaggi con caratteristiche simili”, ha spiegato Marino Porzio, rappresentante in Cile del Consorzio Parmigiano Reggiano. “L’interesse dei consumatori cileni, sempre più esigenti e attenti alla salute, sta aumentando molto rapidamente”, ha aggiunto l’ambasciatore italiano in Cile, Mauro Battocchi, che ha sottolineato l’interesse comune fra i due paesi nel riconoscimento delle denominazioni, per proteggere “qualità e meritata reputazione del Parmigiano Reggiano” dalle contraffazioni e allo stesso tempo “garantire al consumatore finale la certezza che il prodotto possieda le caratteristiche qualitative del formaggio prodotto nel luogo d’origine”. D’ora in poi i formaggi venduti nel Paese come Parmigiano saranno certificati attraverso la tracciabilità dell’origine, mentre i prodotti simili privi della certificazione non potranno più essere venduti come parmigiano.
