Italia seconda in Europa per produzione di carta da macero con 6,8 milioni di tonnellate

2025-10-27T10:53:39+02:0027 Ottobre 2025 - 10:53|Categorie: Tecnologie|Tag: , , , , |

Roma – L’Italia si conferma tra i principali paesi europei per riciclo e produzione di carta da macero. Con risultati ben oltre i target fissati dall’Unione europea. Questo il quadro che emerge dal Rapporto 2025 di Unirima (Unione Nazionale Imprese Recupero e Riciclo Maceri),  giunto alla sua ottava edizione, offre una panoramica di un settore industriale con un fatturato complessivo stimato in circa 4 miliardi di euro.

Nel 2024, la produzione nazionale di carta da macero si è attestata a 6,8 milioni di tonnellate (-0,8% rispetto al 2023), assicurando all’Italia il mantenimento del secondo posto nella classifica Europea dopo la Germania, e davanti a Spagna e Francia.

In crescita il consumo interno, arrivato a 5,2 milioni di tonnellate (+3,8%), mentre le esportazioni hanno registrato un calo attestandosi a 1,9 milioni di tonnellate (-10,6%). Il tasso complessivo di riciclo della carta si è attestato all’85,8%, mentre quello degli imballaggi cellulosici ha raggiunto il 92,52%, superando ampiamente i target europei fissati al 75% per il 2025 e all’85% per il 2030. La raccolta differenziata di carta e cartone ha toccato 3,8 milioni di tonnellate (+3,5%), pari a 65,4 kg pro capite.

Sul fronte internazionale, l’Italia conferma il suo ruolo di esportatore netto di carta da macero, nonostante la flessione registrata nel primo semestre 2025 (-15%, con 837.811 tonnellate), con l’India che resta il primo partner commerciale (28% del totale).

Un focus del Rapporto 2025 è dedicato ai costi della burocrazia, che oltre il 90% delle imprese ritiene in crescita. Gli adempimenti ambientali sono segnalati come la principale voce di onere (52,2%) seguiti da quelli fiscali (26,1%). “Il nostro settore è da sempre un modello di economia circolare e contribuisce in modo determinante al raggiungimento degli obiettivi ambientali del Paese. Tuttavia, i costi burocratici rischiano di paralizzare le imprese, sottraendo risorse a investimenti e innovazione. È urgente semplificare le procedure e garantire regole più chiare e stabili”, sottolinea Giuliano Tarallo, presidente di Unirima.

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