Roma – Lo studio che sembra confermare una correlazione tra il consumo di carne rossa ed elaborata e un aumento del rischio di contrarre diabete di tipo 2 è finito su tutti i giornali. Anche noi ne abbiamo parlato (leggi qui). Come prevedibile, non tutti condividono le conclusioni a cui è giunta la ricerca.
Per primo si è fatto avanti Duane Mellor, dietista portavoce della British Dietetic Association. Come riporta la testata web Dissapore, Mellor evidenzia che i ricercatori non sono stati in grado di spiegare completamente quanto le variabili legate allo stile di vita degli individui considerati incidano sull’insorgenza della malattia. In seguito, Giles Yeo, esperto di obesità alla University of California and Berkeley, ha posto l’accento sulla necessità di considerare la qualità e la cottura della carne e i diversi tipi di insaccati.
Critiche riprese anche dal sito Carni Sostenibili, che riporta il parere del professor Giuseppe Pulina: “Questa ricerca è una metanalisi che inserisce coorti [i gruppi di individui di cui sono stati monitorati i dati, ndr] ex novo senza una storia clinica documentata alle spalle”. Inoltre, “essendo studi di coorte, non forniscono causazione e quindi non si può stabilire una causalità diretta tra il consumo di carne e l’insorgenza del diabete di tipo 2. Infatti, le associazioni osservate potrebbero essere influenzate da fattori confondenti che non sono stati completamente controllati.”