Obbligo di green pass in azienda: la coraggiosa presa di posizione di Sterilgarda

2021-07-28T12:49:12+02:0028 Luglio 2021 - 10:03|Categorie: Formaggi, in evidenza|Tag: , |

Castiglione delle Stiviere (Mn) – Coraggiosa presa di posizione di Sterilgarda. In una nota inviata ai dipendenti lunedì 26 luglio, “si informa che dal mese di settembre 2021, a chi risulterà privo di green pass per la mancata sottoposizione all’iter vaccinale, verranno attribuite mansioni diverse da quelle normalmente esercitate e tali da escludere il rischio di contagio per contatti con altri dipendenti, con erogazione della relativa retribuzione. Qualora la modifica della mansione non sia possibile o esponga altri dipendenti/collaboratori alla medesima situazione di rischio, il lavoratore non verrà ammesso in Azienda con sospensione della retribuzione sino alla ripresa dell’attività lavorativa”. La società, tra i maggiori produttori di latte e latticini in Italia, ha infatti fatto sapere che “tutelare l’azienda dai rischi biologici rientra tra gli obblighi del datore in tema di sicurezza sul posto di lavoro” e che “l’esibizione di un certificato verde valido rientri anche tra gli obblighi di diligenza, correttezza e buona fede su cui si fonda il rapporto di lavoro”.

 

 

Quando la notizia ha iniziato a circolare sul web, si è subito accesa la discussione sui canali social tra i sostenitori e i detrattori della presa di posizione di Sterilgarda. Su Twitter c’è chi parla di “ricatto vaccinale” ed è pronto a boicottare i prodotti dell’azienda mantovana. Ma c’è anche un nutrito gruppo di consumatori che apprezza e sostiene la scelta.

Il caos mediatico sollevatosi è stato tale che Sterilgarda, nella giornata di ieri, ha scelto di diramare un secondo comunicato di chiarimento in cui l’azienda si dice “rammaricata del travisamento delle proprie intenzioni”. “In nessuna parte del testo si è minacciato di licenziare alcuno”, si legge nella nota. “Abbiamo fatto presente che il diritto alla salute dei dipendenti e delle loro famiglie delle essere salvaguardato al pari del diritto al lavoro di ognuno. Si è scritto che sarà avviato un tavolo di discussione al riguardo con le Rsu aziendali e con il medico del lavoro proprio per valutare meglio, con tutti gli interessati, il miglior percorso da intraprendere, perché nessuno debba subire un abuso o una lesione”.

 

 

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