Latte Sano celebra i 75 anni di attività

2024-09-24T08:48:33+02:0024 Settembre 2024 - 08:48|Categorie: Formaggi, in evidenza, Latte|Tag: |

Roma- Latte Sano ha celebrato i 75 anni della propria storia con due giorni di festa, conclusi ieri sera da una cena allestita negli spazi dove, il primo ottobre 1949, venne creata la grande fattoria da cui presero le mosse gli Allevamenti e la Ariete Fattoria Latte Sano, per iniziativa di Goffredo Cozzi ed Enrico Lorenzoni. A fare gli onori di casa, in una serata che ha coinvolto tutti i dipendenti e collaboratori, vero cuore dell’azienda romana, è stato Marco Lorenzoni, che ha voluto accanto a sé i propri amici, come più volte ha chiamato i presenti. La sera della domenica la struttura che una volta ospitava la grande stalla della fattoria ha accolto oltre 2.400 persone, tra partner, fornitori, clienti, autorità e stakeholder del territorio.

“La Latte Sano degli anni ’50 era nata come un’azienda di produzione agricola per la produzione di latte italiano”, ha spiegato dal palco Lorenzoni, presidente di Latte Sano. “Una trentina di persone in tutto, riunite dall’ingegner Cozzi, petroliere visionario con la passione per l’allevamento. Tra di loro c’era anche mio padre Enrico. In pochi anni quella realtà divenne una delle più grandi stalle italiane, con 700 bovini. Negli anni ’70 ampliò la sua attività anche alla parte industriale. L’unico acquirente a quei tempi era la Centrale del Latte di Roma. Da quest’esigenza degli Allevamenti Fattoria Latte Sano nasce l’Ariete Fattoria Latte Sano. I nomi delle nostre società racchiudono da sempre i nostri valori. Allevamenti Fattoria Latte Sano, in un periodo, quello degli anni ’60, in cui le grandi epidemie colpivano gli allevamenti e rischiavano di azzerare totalmente il patrimonio zootecnico aziendale, la nostra grande stalla aveva una certificazione sanitaria d’indennità dalle malattie. Per i giorni nostri, il minimo che si possa richiedere. Allora era una certificazione fiore all’occhiello dell’azienda. Ariete: solo un ariete poteva penetrare il mercato dominato dalla più grande azienda municipalizzata italiana, e da tanti altri marchi ai tempi già leader del mercato locale e nazionale. Ma la nostra azienda, contro ogni pronostico, ha sempre superato le grandi difficoltà che si è trovata ad affrontare. Le grandi siccità, le alluvioni: nel 1965 i miei genitori di notte lasciarono la loro casa in azienda, per trovare riparo sulle colline antistanti, portando via me in un cestone di vimini. La difficoltà della cultura industriale, prima con i contenitori in vetro a rendere, e poi con il rivoluzionario contenitore in cartone. Inizialmente mal accettato dalle massaie: “Il latte incartato io non lo voglio!”, dicevano. E ancora la battaglia per la liberalizzazione del mercato del latte negli anni ’70, il devastante impatto sulle imprese alimentari dell’esplosione del reattore nucleare di Chernobyl (1986). Carne, latte, verdura, frutta: tutti i prodotti freschi furono banditi per un rilevante periodo di tempo. Tutto ciò e molto altro lo abbiamo superato insieme, con la qualità del nostro latte garantita da quel sigillo in ceralacca impresso su ogni confezione e sui nostri cuori”.

In foto: Marco Lorenzoni

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