Le sei C (più una) della politica

2024-06-14T12:41:25+02:0014 Giugno 2024 - 12:41|Categorie: Editoriali del direttore|Tag: , , |

Di politica abbiamo parlato spesso sui nostri media. Abbiamo fatto intervenire più volte esponenti di vari partiti per parlare di: agricoltura, sostenibilità, rapporti con la distribuzione e altro ancora. L’ultimo articolo in ordine di tempo è stato pubblicato sui numeri di maggio, distribuiti a Cibus. Intitolato ‘Dossier Europa’, raccoglieva le interviste a rappresentanti di Fratelli d’Italia, Pd, M5S, Lega e Forza Italia. Con il punto sulle questioni più calde del mercato – Nutriscore, rivolte dei trattori, made in Italy, osservatorio sui prezzi e Green Deal – alla vigilia delle elezioni per l’Europarlamento dell’8-9 giugno.

Tornando indietro nel tempo poi, come non ricordare il pagellone dei ministri del dicastero di via XX Settembre a Roma? Intitolato ‘Braccia rubate… all’Agricoltura’, analizzava pregi e difetti dei vari responsabili dal 2006 a oggi. Qualche promosso, qualche sufficienza ma anche tanti bocciati. Ed è un giudizio che possiamo estendere a tutta la classe politica italiana. Accanto a figure che, per curriculum o per storia, hanno approfondito le loro conoscenze in materia, troviamo personaggi sulle cui competenze stendiamo un pietoso velo. Gente che andava nelle più importanti fiere del settore pontificando sui pregi del Made in Italy, seguita da un codazzo di lacchè, con benedizioni urbi et orbi. Ma soprattutto mangiando e bevendo in ogni stand.

C’è inoltre una peculiarità che riguarda il nostro settore. Il problema dei ministri dell’Agricoltura, ma più in generale dei politici che se ne occupano, è che devono fare i conti con Coldiretti. Un’associazione che vede numerosi funzionari del dicastero di via XX Settembre a Roma molto ‘amici’. Chi si è messo frammezzo o ha osato contraddire le posizioni di Vincenzo Gesmundo (il suo direttore generale) o Ettore Prandini (il suo presidente) ne ha fatto le spese. Ricordo una bacchettata di Gesmundo all’allora ministro Maurizio Martina, attuale vicedirettore della Fao, reo di aver dissentito in merito a talune posizioni di Coldiretti. Comunque sia, il rapporto con la politica è imprescindibile. Da essa dipendono molti fattori che possono insidiare o valorizzare il business. Un esempio su tutti: l’introduzione della sugar tax. Una norma di questo tipo inciderebbe notevolmente sui consumi delle bevande zuccherate. Con le conseguenze, sia a livello economico sia occupazionale, che possiamo immaginare.

Ecco allora che, sempre più, il bisogno di politici seri, concreti, affidabili, caratterizzati da quella che potremmo chiamare la regola delle sei ‘C’. Come riporta il Rapporto sulla Sussidiarietà, realizzato dalla Fondazione per la Sussidiarietà. La prima è la competenza. Chiunque abbia responsabilità di prendere decisioni politiche in modo serio deve studiare dossier, analizzare, desiderare di acquisire informazioni anche di tipo tecnico. Per questo non può essere nominato, cosa che avviene solitamente, ma deve crescere attraverso un opportuno cursus honorum, anche facendo gavetta nei consigli comunali o nei ‘parlamentini di zona’ delle grandi città. Non deve poi muoversi da solo, ma cercare la collaborazione di persone valide che sappiano contestarlo e correggerlo. Non può rimanere chiuso in un ufficio, ma deve girare sul territorio, come si faceva una volta, cercando il coinvolgimento delle persone, dei corpi intermedi, delle associazioni, dei movimenti capaci di fornire suggerimenti e osservazioni. Il che vuol dire una grande capacità di cambiamento: mutare idee e correggersi è un grande segno di intelligenza, umiltà e apertura al nuovo. Infine, ritenere che l’arte del compromesso sia il vertice della politica è segno di amore per la democrazia perché il confronto con persone di opinioni diverse è un bene da salvaguardare.

C’è un’ultima ‘C’ che si aggiunge alle precedenti e che le completa. E’ una parola di quattro lettere che indica la fortuna. Un fattore decisamente strategico. Sicuramente non meno importante rispetto a tutte le altre.

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