Maxi-evasione Iva internazionale. Coinvolte Sogegross e Maiorana

2024-06-14T11:49:36+02:0014 Giugno 2024 - 12:30|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Retail|Tag: , , , |

Un complesso sistema di false fatturazioni e società ‘cartiere’ sarebbe alla base di una frode che ha interessato quattro aziende, tra grossisti e insegne della distribuzione. Si tratterebbe di “un pericoloso gruppo criminale”, secondo il Gip di Foggia Francesca Mannini.

Tre persone arrestate, cinque ai domiciliari, quattro società indagate, sequestri per 18 milioni di euro. È il bilancio dell’operazione condotta dalla Procura europea, con il supporto di quella di Foggia, su una presunta maxi-evasione di Iva. Si tratterebbe di “una complessa frode ai danni dell’erario attraverso meccanismi di elusione e evasione dell’Iva, coinvolgendo soggetti che operano nel settore del food and beverage”, come scrive il Gip Francesca Mannini nelle 210 pagine dell’ordinanza cautelare. L’inchiesta, si legge su La Gazzetta del Mezzogiorno, riguarda fatti accaduti tra gennaio 2018 e ottobre 2021 e “ha consentito di acquisire plurimi e gravi elementi sull’esistenza di un pericoloso gruppo criminale”, prosegue il Gip.

Gli arrestati sono: N.C., 51 anni, di Foggia; D.O. 58 anni, di Roma e S.A., 60 anni, di San Giorgio a Cremano (Napoli). Tramite un sistema di società reali e fittizie tra Italia e Bulgaria, sarebbero stati immessi sul mercato prodotti a prezzi molto vantaggiosi. Le false fatturazioni per operazioni inesistenti avrebbero infatti portato all’evasione dell’Iva oltreconfine e al profitto ottenuto indebitamente con prodotti venduti a basso prezzo. Complessivamente, il Gip ha disposto il sequestro preventivo di beni e disponibilità finanziarie pari a 18 milioni di euro.

“Molte delle società coinvolte nel sistema fraudolento”, scrive il giudice, “hanno avuto il ruolo di mere ‘cartiere’, cioè non operanti e costituite al solo fine di emettere fatture per operazioni inesistenti. Si tratta della due società Nk Beveage&Food e Nc BeverageFood situate in Bulgaria; e delle quattro con sede in Italia: Broker&company, Masterfood, Daunia Bevande, Service company tutte di fatto riconducibili a N.C. Individuate poi altre quattro società effettivamente operanti nel settore del food and beverage (Maiorana Maggiorino, Recchioni. Mediterranea marittima di navigazione e servizi, Sogegross) che hanno avuto il compito di distribuire le bevande attraverso il fittizio trasferimento alle società cartiere bulgare prima e quelle italiane poi. Vi sono infine le società che hanno rivestito il ruolo di rivenditori finali della merce (cosiddette broker), o intermediarie (cosiddetti buffer), identificate nella Drinks e nella Lean di fatti riconducibili a S.A.”.

Stando all’accusa, le società fornitrici Maiorana Maggiorino, Recchioni, Mediterranea marittima e Sogegross avrebbero effettuato una prima cessione fittizia della merce mediante l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, con anche documenti di trasporto falsi, a favore delle due società cartiere costituite in Bulgaria. Società che, in realtà, sarebbero state amministrate da N.C. a Foggia, con l’ausilio di G.S. e D.C., entrambi ai domiciliari. A questo punto sarebbe avvenuta una seconda cessione, anch’essa non reale, da parte delle società bulgare tramite l’emissione di fatture per operazioni inesistenti a favore delle quattro società cartiere dislocate in Italia.

L’ultimo passaggio sarebbe stato la cessione della merce da parte delle società cartiere italiane ai clienti finali che farebbero capo alla Drinks planet e alla Lean Food, sempre tramite fatture per operazioni inesistenti. Secondo l’accusa, queste società sarebbero riconducibili a dei prestanome. E avrebbero ricevuto la merce direttamente dalle aziende distributrici tramite le società cartiere, “immettendo il prodotto sul mercato a prezzi notevolmente inferiori e competitivi grazie all’evasione Iva realizzate oltre i confini italiani”, conclude il giudice, secondo cui “la piena attuazione del programma criminale dell’associazione per delinquere” è stata raggiunta coinvolgendo una rete di professionisti: commercialisti, operatori finanziari, fornitori e acquirenti finali della merce, faccendieri in Bulgaria, prestanome per le società costituite ad arte. Interpellate dalla nostra redazione, Sogegross e Maiorana non hanno rilasciato commenti.

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