Liquidazione giudiziale per la Prosus di Vescovato (Cr). Nominato il curatore fallimentare

2024-09-26T16:44:50+02:0025 Settembre 2024 - 16:23|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: , , |

Vescovato (Cr) – Era nell’aria, il 16 settembre è arrivata l’ufficialità. La Prosus (Cooperativa Produttori Suini) di Vescovato (Cr) è in liquidazione giudiziale. Il curatore fallimentare è il dottor Alessandro Tantardini, commercialista. La notizia è stata diffusa in giornata da cremonasera.it.

Si chiude così un periodo di circa cinque anni molto turbolento, iniziato con la dichiarazione dello stato di crisi (2019) e proseguito con il concordato preventivo. Da fine luglio l’azienda, che oggi conta 12 soci, era ferma con i dipendenti in cassa integrazione straordinaria, che cesserà il 7 novembre. Sempre a Cremona Sera Fabio Singh, segretario generale di Flai Cgil Cremona, ha dichiarato: “(Ora) le strade sono due: la prima sarebbe la possibilità di poter lavorare in esercizio provvisorio come macello interregionale per l’abbattimento dei capi provenienti dalla zona rossa, riuscendo a portare avanti l’attività in attesa che dopo la chiusura del fallimento subentri qualche azienda interessata a rilevare la Prosus”. La seconda è il ricorso alla Naspi per i dipendenti, che sono circa 150.

Il presidente, Giovanni Avanzini, ha dichiarato che lo stato dell’azienda è di incertezza totale: “Dal 2020 a oggi abbiamo dovuto fare i conti prima con il Covid, poi abbiamo avuto un’occupazione da parte dei dipendenti delle cooperative durata quasi 4 mesi;  c’è stato poi l’aumento dei costi dell’energia e nel gennaio 2022, con il primo caso di Psa in Italia, la Cina ha chiuso dall’oggi al domani le importazioni. Avevamo le celle piene di prodotto che ci siamo trovati costretti a quel punto a svendere”.

Ricordiamo che in questi anni la Prosus ha ceduto tre dei suoi quattro stabilimenti: nel 2021 il prosciuttificio di Corniglio a MEC Carni (Levoni), nel 2023 il prosciuttificio Gardenia a Veroni e, tramite messa all’asta conclusa a dicembre, lo stabilimento di lavorazione carni a Castel d’Ario a Progetto Filiera Sì, la newco partecipata al 76% da Global Carni.

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