Roma – Giuliano Marchesin, direttore di AOP Italia Zootecnica, commenta l’intervento del Ministro Lollobrigida (leggi qui) in occasione del Forum in Masseria, svoltosi lo scorso fine settimana a Manduria (Taranto), definendo “stimolante” la discussione sulle produzioni di carne e soia.
Di seguito, il suo commento:
Ho letto l’editoriale di Luca Telese sul quotidiano il Centro ed alcune reazioni di politici sul Fatto Quotidiano, riguardo il ragionamento ad alta voce fatto dal Ministro Lollobrigida in merito alla carne bovina prodotta negli Usa, che potrebbe essere utilizzata per produrre la Bresaola e l’acquisto della soia americana, con l’obiettivo di bilanciare l’export dei prodotti di qualità made in Italy ed evitare i dazi di Trump.
Una ipotesi come tante altre, che girano sui tavoli di tutto il mondo, dall’acciaio, ai mobili, alle auto ed ogni altro prodotto che l’Europa esporta sul mercato americano. Strano che ci sia chi si indigna sulla proposta di acquistare la carne americana, quando questa è già presente nella Gdo e nella ristorazione italiana ed europea, grazie ad una decisione del Consiglio europeo del 28 gennaio 2014, che ha consentito di importare in Europa dagli Usa, oltre 35 mila tonnellate di carne “di alta qualità”, termine vietato dal Regolamento 1760/2000 per la nostra etichettatura, ma che allora la Commissione europea lo ignorò. E i Ministri di allora erano due, per un periodo, Nunzia De Girolamo e poi Maurizio Martina.
Prima ancora, nel 2009, il Commissario Europeo Catherine Ashton ed il rappresentante americano al Commercio estero, Ron Kirk, annunciarono in un comunicato stampa congiunto, di “aver raggiunto un compromesso che fornisce una soluzione pragmatica al conflitto di lunga durata sulla carne di manzo degli Usa”. Il compromesso era importare in Europa carne americana, per sdoganare il formaggio francese Roquefort, sotto minaccia di dazi triplicati dagli Usa. Praticamente 16 anni fa.
Avere oggi un Ministro dell’agricoltura, che ragiona a tutto campo, senza paraocchi, su scenari economici in continua evoluzione, per discutere soluzioni da condividere con gli operatori del settore, per alcuni opinionisti è una anomalia, poiché abituati a sentire discorsi di circostanza, privi di ogni stimolo. Per noi operatori del settore, che abbiamo apprezzato il suo impegno sul fronte della carne artificiale, sulla triplicazione dei fondi per i Contratti di Filiera, il sostegno alla linea vacca-vitello e assistiamo all’avanzata della “marca del distributore” sulle produzioni dei nostri allevatori / agricoltori, che possono essere sostituite, in qualsiasi momento, da quelle che costano meno e che possono arrivare da ogni parte del mondo, questo Ministro non dispiace, perché concreto e coerente nelle sue azioni e sempre disponibile al confronto.
La carne per la Bresaola arriva già, per buona parte, da oltre oceano e la soia la importiamo, perché la nostra non basta. Lasciamo discutere gli operatori interessati, per trovare le soluzioni migliori, che evitino i dazi e non mettano in discussione le nostre produzioni certificate Made in Italy. Tutto il resto è mera politica divisiva, che sta diventando, a dir poco, stomachevole.