Maxi operazione ‘Scarlatto’ nello stabilimento Petti (6): verso la riapertura della sede di Venturina Terme

Venturina Terme (Li) – È durata ben nove ore la conferenza dei servizi del 29 aprile che ha deciso il futuro dello stabilimento produttivo di Gruppo Petti – Italian Food. A riportare la notizia è Il Corriere di Firenze. Alla riunione hanno preso parte i vertici dell’impresa, i rappresentanti del Comune di Venturina Terme e della regione Toscana. Che hanno decretato la ripresa dell’attività del pomodorificio. Nessuna data certa. Le indiscrezioni rilasciate al quotidiano, però, parlano di venerdì 7 maggio. Oltre al sequestro delle oltre 4mila tonnellate di conserve e semilavorati (leggi qui), negli ultimi tempi Petti ha dovuto scontrarsi con altre difficoltà. Durante i controlli relativi all’inchiesta per frode in commercio, infatti, Arpat (Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana) ha rilevato anche alcune problematiche negli scarti di lavorazione analizzati all’interno del depuratore di Venturina. La richiesta di una nuova Autorizzazione unica ambientale per la ripresa della lavorazione e le controdeduzioni presentate da Petti, però, hanno portato alla decisione di riaprire la sede produttiva livornese. Tirano un sospiro di sollievo i 130 addetti che lavorano presso lo stabilimento, che gestisce circa mille ettari di campi coltivati a pomodoro. Continua, invece, l’inchiesta penale che vede indagate sei persone per frode in commercio. Tra queste anche Pasquale Petti, direttore generale dell’omonima azienda.

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