Meeting di Rimini / Luigi Di Maio: “Mettere un tetto al prezzo del gas è l’unico modo per fermare l’inflazione”

2022-08-24T13:13:37+02:0024 Agosto 2022 - 12:07|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

Rimini – “Mai come in questo momento storico tutto quello che ci riguarda è politica estera. Soprattutto quando accendete e spegnete la luce, per quello che costa e da cosa dipendono questi costi. Ma anche per quello che comprate sugli scaffali dei supermercati. In un Paese come il nostro, vediamo imprese e famiglie in sofferenza. Ma in alcuni Paesi in via di sviluppo questo rischia di produrre nuove guerre, la proliferazione e la nascita di nuove cellule terroristiche”. Così è intervenuto il ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio nel corso del convegno dedicato alla sicurezza alimentare e intitolato ‘La crisi alimentare globale: la persona al centro’, che si è svolto durante il Meeting di Rimini. E in relazione al conflitto Russia-Ucraina, sottolinea: “La guerra in Ucraina è già mondiale. Non dal punto di vista militare ma da quello energetico e delle materie prime, minacciando la stabilità di Paesi fragili”. Il ministro insiste poi sulla necessità di lavorare con la diplomazia, che si è rivelata in tutta la sua forza con l’accordo raggiunto sul grano in Turchia: “Ora quello stesso canale deve sostenere altri accordi, ad esempio sullo scambio di prigionieri o sull’evacuazione civili”. Mentre in merito alla crisi energetica, commenta: “Prima della guerra il prezzo del gas era di 40 euro a megawattora. Ora è di 300 euro a megawattora. Questo incide su tutto, anche sulla produzione e trasformazione alimentare. La Russia non ci può continuare a ricattare, quando con Gazprom abbiamo sottoscritto contratti commerciali 10 anni fa. Abbiamo fatto altri accordi con altri Paesi per ridurre dipendenza, ma un tetto massimo al prezzo gas in Europa è l’unico modo per fermare la dinamica inflattiva”. E conclude: “Far finire questa guerra è un obiettivo di medio termine. Ma abbiamo gli strumenti per provare a mitigarne gli effetti. Tutto passa per la diplomazia. Più forte sarà la diplomazia, meno serviranno gli eserciti”.

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