Mercati agricoli Ue: nel 2021 prospettive positive per olio, vino, latte e carni avicole

2021-04-07T10:23:49+02:007 Aprile 2021 - 09:59|Categorie: Mercato|Tag: , |

Bruxelles (Belgio) – Nonostante la crisi causata dalla pandemia da Covid-19, le prospettive sui mercati agricoli europei per il 2021 sono favorevoli. Grazie, in particolare, a una domanda globale che si dimostra dinamica ma anche in prospettiva della graduale riapertura dei servizi di ristorazione prevista una volta che la campagna di vaccinazione sarà sufficientemente avanzata. La buona notizia arriva dall’ultimo rapporto ‘Short-Term Outlook for Eu agricultural markets’, pubblicato dalla Commissione Ue, in cui vengono evidenziate le prospettive a breve termine per ogni settore agroalimentare. La produzione europea di olio d’oliva toccherà circa 2,1 milioni di tons (+10% rispetto al 2019/2020), mentre quella di vino dovrebbe mantenere una posizione stabile a circa 158 milioni di hl e, dato l’aumento delle esportazioni previste, si potrebbe registrare una riduzione delle scorte e un maggiore equilibrio di mercato. La produzione di latte registrerà un +1% grazie a un aumento delle rese ma il consumo dei prodotti lattiero-caseari freschi dovrebbe diminuire leggermente, mantenendo però un livello superiore rispetto al periodo precedente alla pandemia. Sul fronte della carne, la produzione potrebbe diminuire dello 0,9% per quella bovina e dello 0,7% per quella suina. Per quanto riguarda il settore delle carni suine, in particolare, la produzione è aumentata dell’1,2% nel 2020, trainata dalle esportazioni. Ma, a causa dello scoppio della peste suina africana in Germania, sono stati imposti divieti immediati di importazione di carne suina dalla Germania da parte dei principali partner (Cina, Corea del Sud, Giappone). Una situazione che porterà nel 2021 a una produzione inferiore rispetto all’anno precedente. Positiva, invece, la situazione del settore avicolo, che dovrebbe vedere una leggera ripresa in termini di esportazioni (con la progressiva revoca dei divieti di esportazione legati all’influenza aviaria) e una crescita dell’1% nella produzione.

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