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Nestlé, addio al mercato plant-based?

2025-09-03T11:32:02+02:003 Settembre 2025 - 11:19|Categorie: Dolci&Salati, in evidenza, Mercato|Tag: , |

Vevey (Svizzera) – Per anni all’avanguardia nell’innovazione a base vegetale, Nestlé potrebbe abbandonare il comparto plant based. Dalla sua offerta di punta Garden Gourmet al suo Coffee Mate Natural Bliss Oat Milk, il colosso svizzero ha introdotto da tempo una serie di prodotti di origine non animale. Ma ci sono segnali che farebbero presagire l’uscita della multinazionale dal comparto, si legge su Food Navigator, come il ritiro del KitKat vegano.

Ci sono infatti segni di rallentamento globale del mercato plant based: Heinz ha interrotto nel 2024 la produzione della sua insalata vegana per adeguarsi ai “cambiamenti delle tendenze e dei gusti culinari”. Inoltre, il marchio di proteine vegane Quorn ha ritirato dal mercato le sue fette di bacon nello stesso anno.

“Dalla crescita vertiginosa delle vendite durante la pandemia, le alternative vegetali – in particolare la carne a base vegetale – hanno rallentato, con il mercato più grande (gli Stati Uniti) che registra una crescita negativa dal 2021”, afferma un portavoce della società di ricerche di mercato Euromonitor International. “I grandi marchi hanno sofferto; alcuni hanno abbandonato del tutto la categoria”.

E questa tendenza non riguarda solo il settore retail, ma anche quello della ristorazione, che sta subendo la stessa pressione. Lo scorso anno, la catena di ristoranti britannica Pret A Manger ha chiuso l’ultimo dei suoi negozi Veggie Pret, dopo una gestione poco fortunata. E Neat Burger, fast food vegetale di Lewis Hamilton e Leonardo Di Caprio con locali in Uk e in Italia, è finita in liquidazione nelle scorse settimane.

Nonostante il rallentamento, il settore plant-based è valutato 28,38 miliardi di dollari (24,48 miliardi di euro) e si prevede che raggiungerà i 176,90 miliardi di dollari entro il 2032 (analisti di mercato Data Bridge). Probabilmente assisteremo a un cambiamento nel modo in cui Nestlé e altri grandi produttori si rapportano al mercato. Se in passato le grandi aziende alimentari avevano puntato tutto sulla tendenza plant-based, ora ci si aspetta un approccio più strategico, con un’attenzione mirata a categorie specifiche e alle esigenze dei consumatori.

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