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NIQ/2: siamo nell’era dell’incertezza, serve realismo

2023-05-19T15:44:44+02:0019 Maggio 2023 - 12:30|Categorie: Aperture del venerdì, Il Graffio, in evidenza, Retail|Tag: , , |

In scena al Forte Village di Santa Margherita di Pula (Cagliari) la 38esima edizione de Linkontro. Tanti i temi del convegno inaugurale: la velocità di cambiamento, l’inflazione e l’intelligenza artificiale. Senza dimenticare i valori e la fiducia.

Di Luigi Rubinelli

Provate voi a impostare un convegno, oggi, con le montagne russe alle quali sono sottoposte Industria di marca e Grande distribuzione organizzata. E parlare con termini positivi e invogliare i manager e gli imprenditori a passare dall’Io al Noi. Difficile, non è vero? Il convegno annuale di NielsenIQ al Forte Village (da oggi NIQ, per via di un re-branding) invece ci tenta. Apre i lavori un compassato Vincenzo Perrone, professore alla Bocconi, che segue a un’imponente incertezza ripetuta a iosa sullo schermo della tribuna. Lo fa richiamando ‘Alle radici del tempo che viene’, il titolo di questa tre giorni, insolitamente ricchissima di partecipanti, molto, molto di più del solito, che cercano il fil rouge di quel che sta succedendo e appunto di quel che verrà. Dice Perrone che il presente che non legge la storia è un presente cieco, che mangia i propri figli. E poi si domanda: il progresso è senza limiti? C’è un limite alla crescita della carta, dei debiti e dei profitti? Quale equilibrio bisogna creare fra presente e futuro? Si può porre un limite a quello che ci divide?

Sapete come sottolinea il suo speech? Con una citazione dello scrittore brasiliano Vinicius de Moraes: “La vita è l’arte dell’incontro”. E indica il filo rosso da seguire nelle varie relazioni: Noi e insieme. Ben tenendo presente, per sano realismo, che siamo nei mesi lunghi dell’incertezza e nessuno ha la sfera di cristallo, ma si può e si deve ricordare che esistono ancora i valori e la fiducia e la cultura e le emozioni su cui fare leva.

I 600 partecipanti  in rappresentanza di 250 aziende, per la prima volta in gran parte retail, ascoltano Alec Ross, professore alla Bologna Business School, che dice, a sangue freddo, che bisogna smetterla di evocare la crisi ogni 3×2, quasi fosse una promozione. Bisogna, senza dubbio, abituarsi a convivere con la volatilità, costruendo nelle aziende squadre ad hoc per affrontare e capire i cambiamenti globali e locali che condizionano il business. Va bene anche l’Intelligenza artificiale, ma, per favore, mixandola con la saggezza, perchè di cambiamento bisogna vivere e di velocità di cambiamento bisognerà pur parlare, ma ricordando sempre la volatilità.

L’economista Lucrezia Reichlin, da par suo, prevede che se a breve scenderà l’inflazione, non scenderà la core inflaction, quella che conta nella vita quotidiana delle persone, perchè nei beni alimentari l’inflazione e il calo conseguente ha un periodo di gestione più lento e più lungo che per altri beni. “La Bce, la Banca europea, farebbe bene a considerare con insistenza un tasso di inflazione reale più che nominale”, sottolinea Reichlin. In futuro non saranno più possibili aiuti del Governo perchè il nostro debito è al 140% e il nostro viaggio professionale è nell’era dell’incertezza, non della certezza.

 

 

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