Wellington (Nuova Zelanda) – La Nuova Zelanda ha visto le produzioni di latte, nel periodo di aprile, aumentare del 6,8% rispetto allo stesso mese del 2022: +100mila tonnellate circa. In questo modo le produzioni tornano in linea con quelle di aprile 2021. Tradotto in milk solid, il dato mostra una variazione del +7,3%, con un miglioramento anche in termini di grasso e proteine del latte. I dati sono ripresi da Clal.
Questo aumento si è tradotto in una crescita delle esportazioni di prodotti lattireo-caseari – bisogna ricordare che la Nuova Zelanda, per quanto riguarda il latte, è autosufficiente per il 856%. Complessivamente, l’export del comparto ha segnato un +27% (+40% in equivalente latte). L’Smp ha visto una cresciya del 74,6% e il Wmp del 35,7%: entrambi i prodotti hanno registrato maggiori acquisti dalla Cina e dall’Algeria, seguite da Emirati Arabi Uniti e alcuni Paesi del Sud Est Asiatico.
In Cina la domanda di polveri di latte si sta rafforzando: i dati dell’import di aprile registrano aumenti per la Smp del +45,7%; i principali Paesi da cui proviene sono Nuova Zelanda, Australia e Unione Europea, a un prezzo medio di 3,46 dollari al chilo. Cresciuta anche la domanda di Polvere di siero (+13,2%), proveniente soprattutto da Usa e Ue, e di formaggi (+18,5%), con quantità in crescita anche dall’Italia (primo Paese tra i fornitori europei).
