Parma – Via libera del tribunale fallimentare di Parma all’omologa del concordato della Parmacotto. Segnalato da diverse fonti di stampa il deposito, nella giornata di ieri, da parte del collegio di giudici chiamato a decidere, del decreto che scioglie la riserva a seguito dell’udienza del 23 novembre scorso. Termina in questa maniera il lungo iter che ha visto protagonista Parmacotto e che ha portato l’azienda a rischio fallimento per un debito di 100 milioni di euro. Il piano concordatario in continuità, che ha ricevuto l’ok dai creditori, vedrà la cessione della realtà produttiva ai principali fornitori. Quest’ultimi rinunceranno a circa 46 milioni di euro di crediti. In questa maniera, la produzione proseguirà, anche se a volumi ridotti e con tagli significativi di costi e personale, inclusi quelli già posti in opera negli ultimi mesi. Sarà poi dismesso lo stabilimento di Marano (Pr), che è in leasing. Per la vicenda Simest resta l’accusa di truffa ai danni dello Stato a cui dovrà rispondere l’ex patron Marco Rosi, mentre le responsabilità dell’azienda sono state dichiarate prescritte.
Parmacotto evita il fallimento: via libera del tribunale all’omologa del concordato
RepartoGrafico2016-12-20T12:20:32+02:0016 Dicembre 2016 - 12:47|Categorie: Salumi|Tag: concordato, fallimento, Marano, marco rosi, Parma, parmacotto, tribunale fallimentare di Parma|
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