Per favore non insistete a inserire in etichetta ‘Prodotto in Italia’ quando non serve

2024-09-19T11:14:01+02:0019 Settembre 2024 - 11:14|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Mercato|Tag: |

Di Luigi Rubinelli

Lo stateman sull’etichetta dei prodotti ‘Prodotto in Italia’, secondo l’osservatorio Immagino di GS1 Italy, è il claim che ha mostrato le maggiori criticità durante il 2023.

Le vendite dei 5.972 prodotti di quest’agglomerato (6,2% della numerica complessiva) sono diminuite del -7,0% e sono aumentate del +4,4% rispetto all’anno precedente, arrivando a oltre 1,48 miliardi di euro (3,7% di incidenza sul totale). Negativa la componente di offerta (-5,3%), positiva quella di domanda (+9,8%). Tra le categorie in calo a volume troviamo uova di Pasqua, pesce preparato panato surgelato e vini italiani Doc e Docg. In crescita, invece, gli affettati.

Il commento di Alimentando

Il calo delle vendite, probabilmente, è dovuto a un eccesso di uso del claim in oggetto, soprattutto in alcuni prodotti e in alcune categorie non tiene o non è considerato valido dagli acquirenti.

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