Novi Ligure (Al) – Il ritorno sui mercati esteri, lo studio di una linea di prodotti destinata alle fasce più giovani, la produzione di creme spalmabili a marchio, dapprima in conto terzi e poi in house. Questi gli obiettivi del piano industriale di Pernigotti illustrato dal nuovo amministratore delegato, Attilio Capuano, eletto lo scorso settembre.
Il piano di rilancio conta su investimenti per 3,2 milioni destinati all’ammodernamento delle linee produttive e al marketing. E fa leva sulla sinergia con Walcor, l’azienda dolciaria lombarda rilevata sempre da Jp Morgan circa un anno fa, a cominciare dalle alleanze sui mercati esteri. “Walcor oggi è presente in 40 mercati”, continua l’Ad, “quello che vogliamo fare è spingere Pernigotti come marchio forte all’estero, sfruttando la rete di distribuzione di Walcor, e allo stesso tempo riprendere i contatti con i distributori che hanno storicamente lavorato all’estero con Pernigotti, dopo il periodo difficile iniziato nel 2018”.
Allo studio ci sarebbe poi l’ipotesi di riprendere la produzione di crema di nocciole a marchio, che i Toksoz avevano stabilito in Turchia. Inizialmente, tramite un produttore esterno, e poi di nuovo in casa tra 2024 e 2025.
L’azienda starebbe poi valutando nuovi prodotti per le fasce più giovani, da affiancare alle referenze cardine di Pernigotti, ovvero praline, cremini e gianduiotti, ma anche torrone, nocciolati e le uova di Pasqua in collaborazione con Walcor.
Nelle prossime settimane è previsto un periodo di fermo, che verrà utilizzato per una serie di interventi strutturali alla fabbrica di Novi Ligure: tra questi, il rinnovo della caldaia, operazioni di ammodernamento della produzione e la sanificazione dei locali. Di recente, inoltre, la sede legale di Pernigotti è stata riportata a Novi Ligure, dopo il trasferimento a Milano deciso dalla precedente proprietà.
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