Rossiglione (Genova) – “Non dobbiamo lasciar uscire i cinghiali infetti da quest’area. Rischiamo di propagare l’epidemia in una situazione che è già drammatica”. Lo ha detto Dino Scanavino, presidente nazionale della Cia-Agricoltori italiani intervenendo al teatro comunale di Rossiglione (Genova), a margine di una manifestazione degli allevatori. “Stiamo vivendo una crisi economica e sociale che può diventare deflagrante. Il decreto, che abbiamo atteso a lungo, è blando e il Commissario non ha poteri sufficienti per poter agire. Chiariamo subito che cintare l’area infetta è complicato. Chi conosce queste montagne e queste colline sa che sarebbe impossibile. Li dobbiamo abbattere, dentro e fuori l’area rossa. Noi vogliamo il dialogo, non siamo per la protesta fine a se stessa. Ma è necessario dare un senso alle istituzioni che la misura è colma”. In teatro sono presenti parlamentari, sindaci, consiglieri regionali e comunali di Piemonte e Liguria. Il dibattito è stato aperto da Katia Piccardo, sindaco di Rossiglione: “Bisogna uscire dalle lungaggini burocratiche che ci impediscono di arrivare a quello che dobbiamo fare. I nostri allevatori hanno agito con grandissima responsabilità e non devono essere abbandonati”. A oggi, i casi di peste suina accertati sono 42, di cui 22 in provincia di Alessandria e 20 nelle province di Genova e Savona.
Peste suina, Scanavino (Cia-Agricoltori italiani): “Recintare l’area infetta è impossibile”
federico2022-03-03T14:34:35+02:0028 Febbraio 2022 - 17:24|Categorie: Carni, in evidenza, Salumi|Tag: cia agricoltori italiani, dino scanavino|
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