Washington (Usa) – Le vendite di prodotti plant based nella ristorazione Usa hanno raggiunto i 304 milioni di dollari nel 2022, in crescita dell’8% rispetto ai livelli pre-pandemia del 2019. In questo segmento, i prodotti vegetali ‘analoghi alla carne’ hanno rappresentato il 53% delle vendite, rispetto al 39% nel 2019. I dati, pubblicati dal Good Food Institute (Gfi) su analisi Circana, ex Iri, e Npd Group, rivelano anche che i consumatori statunitensi che hanno acquistato ‘alternative meat’ in un punto di ristorazione rappresentano il 10% della popolazione Usa e sono clienti alto spendenti. “Il 2022 è stato un anno importante nel percorso di ritorno della categoria delle proteine di origine vegetale ai livelli pre-pandemia”, si legge nel report. “Nel frattempo, però, le vendite unitarie sono diminuite dell’1% nello stesso periodo, in linea con il calo delle vendite di carne di origine animale. Questo divario di crescita tra dollaro e unità riflette l’aumento dei prezzi a tutti i livelli”, spiegano da Gfi. “Il prezzo medio per libbra di proteine di origine vegetale è cresciuto del 9% dal 2019 al 2022. Ma è significativamente inferiore all’aumento dei prezzi delle carni animali, che sono cresciute del 26%. […] Gli aumenti dei prezzi continueranno probabilmente a svolgere un ruolo significativo nel guidare il comportamento dei consumatori nel settore della ristorazione”.
Plant based: nella ristorazione Usa, le vendite di ‘alternative meat’ crescono a valore ma non a volume
Margherita Luisetto2023-08-31T09:04:01+02:0031 Agosto 2023 - 09:04|Categorie: Carni|Tag: plant-based|
Post correlati
Cun suino vivo: rimbalzo quasi finito, solo +0,9 centesimi (pesante Dop a 1,959 euro/kg)
30 Aprile 2025 - 16:08
Cun tagli freschi: è quasi tregua, ma la coppa per stagionatura vola (+11,8% in un mese)
28 Aprile 2025 - 08:45