Milano – Sin dalle prime indiscrezioni relative alla Legge di stabilità, l’aumento dell’Iva si è posizionato prepotentemente in testa alle preoccupazioni della filiera dei beni di consumo. A ricordare tutto il peso delle conseguenze di questa misura è stato il presidente di Ibc (Industria beni di consumo), intervenuto oggi nel corso dell’assemblea annuale dell’Associazione, in scena a Milano: “Una manovra dal chiaro impatto recessivo, capace di vanificare completamente i timidi segnali di ripresa, registrati negli ultimi mesi”. L’incremento dell’Iva (tre punti in tre anni) è già previsto come clausola di salvaguardia nell’ultima Legge di stabilità e, in assenza di interventi correttivi, il primo aumento scatterà dal primo gennaio 2016. Per evitare l’inasprimento del carico fiscale sui consumi, distribuzione e industria sono pronte a un fronte comune: “Condividiamo con il settore distributivo un piano d’intervento congiunto contro l’applicazione dell’aumento dell’Iva: sarà un banco di prova importante per dimostrare la convergenza tra questi due settori nel sottolineare l’importanza del ruolo dei consumi, nell’economia del Paese. E dare un maggior peso alle nostre aziende, nel dibattito pubblico”.
Sutter, presidente Ibc (1): “L’aumento dell’Iva vanificherebbe i timidi segnali di ripresa”
RepartoGrafico2015-03-25T12:39:26+02:0024 Marzo 2015 - 16:54|Categorie: Mercato, Retail|Tag: aldo sutter, Ibc, iva, legge di stabilità|
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