Arcole (Vr) – Dopo le ultime immagini diffuse da Essere Animali, che mostravano gravi maltrattamenti nei confronti dei suini all’interno di un allevamento che sarebbe tra i fornitori di Lidl Italia (leggi qui), l’insegna ha fatto pervenire all’associazione animalista una lettera formale in cui chiede di condividere i dati identificativi degli operatori coinvolti per svolgere controlli propri. Qualora l’associazione non dovesse rispondere positivamente alla richiesta, Lidl Italia si riserva il diritto di tutelare i propri interessi per via legale e chiedere un risarcimento per i danni che sostiene di aver subito.
Nella lettera, Lidl Italia afferma che “la reale finalità dei contenuti contestati non è quella di far emergere e condannare le condotte potenzialmente illegali di alcuni allevatori e di operatori sanitari, ma semplicemente di denigrare Lidl”. Le condotte di Essere Animali sarebbero “illecite e non possono rientrare nell’alveo della libertà di critica, di cronaca o di manifestazione del pensiero, in quanto ingiustamente lesive dei diritti di Lidl e frutto di una assoluta mancanza di diligenza”. Simone Montuschi, presidente di Essere Animali, ribatte: “Noi siamo sempre stati in possesso delle prove che collegano gli allevamenti da cui provengono le immagini che abbiamo diffuso ai fornitori di prodotti a marchio Lidl Italia e li avremmo volentieri condivisi in una riunione programmatica, se ce ne avessero dato la possibilità”.