Milano – Lo scorso marzo Fenice, società di Chiara Ferragni, ha pubblicato i bilanci al 31 dicembre 2023 e al 30 novembre 2024, da cui è emerso un crollo dei ricavi nel 2024 (leggi qui): il brand avrebbe infatti prodotto poco meno di 2 milioni di euro di fatturato con perdite cumulate (2023+2024) pari a circa 10 milioni. Per fare fronte alle perdite, Claudio Calabi, amministratore unico della società a partire da novembre 2024, avrebbe imposto l’uscita di una parte rilevante del personale, che nel 2023 contava 27 dipendenti. Sulla testata Open, in un articolo riportato da Italia Oggi, si legge infatti che le operazioni di riduzione del personale, iniziate lo scorso anno, sono proseguite anche nei primi tre mesi del 2025, tramite accordi di buonuscita, come segnalato dallo stesso Calabi nella documentazione firmata lo scorso marzo.
L’articolo sottolinea inoltre che la società ha ricevuto un esonero contributivo di 5.338,07 euro concesso dall’Inps per l’assunzione di “un giovane lavoratore effettuata fra il 1/7/2022 e il 31/12/2023”.
Rimangono sconosciuti i conti delle altre società della holding, non più resi pubblici dal 2022. Per Fenice Retail, società controllata che gestiva la catena fisica dei negozi con il marchio, non è mai stato pubblicato un bilancio, ma dalle note di Calabi si apprende la svalutazione integrale della partecipazione e dei crediti commerciali, lasciando intuire la situazione della società. Non si sa niente, invece, di Sisterhood, holding controllata da Tbs Crew, i cui conti rimangono un mistero.
Il Pandoro-gate potrebbe inoltre aver influito sulle attività di Valentina Ferragni, sorella influencer di Chiara. Non è ancora noto l’andamento del 2024, ma già dal bilancio 2023 della società Vieffe emergeva la perdita di un milione di euro rispetto all’anno precedente. Valentina Ferragni non è coinvolta nei casi sollevati dall’Antitrust sulle società della sorella, ma pare che anche lei sia stata indirettamente colpita dalle vicende legali della famiglia.