Parma – Il Consorzio del Prosciutto di Parma ottiene due importanti successi nella tutela della Dop sui mercati esteri, confermando il valore dell’attività di vigilanza svolta da oltre 60 anni. A Malta sono state individuate gravi irregolarità nel prodotto preaffettato, confezionato localmente con l’uso illecito della denominazione ‘Prosciutto di Parma’. Poiché il Disciplinare impone che l’affettamento avvenga solo in stabilimenti autorizzati della provincia di Parma, sotto controllo dell’Organismo di vigilanza, il Consorzio è intervenuto con tempestività insieme all’Icqrf. L’azione ha portato alla cessazione immediata delle pratiche scorrette, all’impegno formale delle controparti a non reiterarle e a un significativo risarcimento economico.
In Brasile, mercato particolarmente complesso per la protezione della Dop, il Consorzio ha contestato diverse domande di registrazione di marchi contenenti riferimenti a ‘Parma’. Particolarmente critica la registrazione del marchio ‘Parman’ per prodotti a base di carne da parte di un’importante azienda locale, che utilizzava anche il nome ‘Parma’. L’azione legale del Consorzio ha portato a una vittoria rilevante in primo grado: riconoscimento dei danni subiti, rinuncia ai marchi registrati e impegno a non presentare richieste simili in futuro.
“Accogliamo con grande soddisfazione l’esito positivo di queste vicende legali. La vittoria riportata in Brasile, in particolare, è doppiamente significativa poiché si inserisce nel contesto geografico dell’accordo Ue-Mercosur, che è stato recentemente finalizzato e per il quale si attende ora la ratifica definitiva”, commenta il presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma, Alessandro Utini, che si sofferma, poi, sui benefici di questa intesa commerciale per la Dop. “L’entrata in vigore dell’accordo rappresenterebbe un passaggio fondamentale per rafforzare la tutela del nostro prodotto sul territorio brasiliano. Esso prevede, infatti, una protezione piena e incondizionata del Prosciutto di Parma, che in Argentina, Paraguay e Uruguay sarà contestuale all’entrata in vigore dell’intesa, mentre in Brasile diventerà pienamente efficace dopo sette anni dalla ratifica dell’accordo, con relativa impossibilità di continuare ad utilizzare le denominazioni ‘Presunto tipo Parma’ o similari”, sottolinea Utini.