“Con oltre due milioni di cinghiali che scorrazzano ancora su tutto il territorio nazionale e operazioni di contenimento che procedono a rilento, non ci può essere freno alla Peste suina africana”. Così Cia – Agricoltori Italiani, rilevando che in pochi giorni sono saliti a sei i focolai di Psa negli stabilimenti nazionali tra Emilia-Romagna, Piemonte e Lombardia. “Siamo molto preoccupati”, dichiara il presidente di Cia, Cristiano Fini. “Lo scenario si è notevolmente complicato, è successo ciò che era prevedibile, vista l’eccessiva presenza dei cinghiali soprattutto nelle zone coinvolte. Ora chiediamo celerità nelle risposte”.
L’organizzazione sottolinea la necessità di risorse importanti per consentire la tenuta e la ripresa delle aziende. “Gli indennizzi sono fermi allo scorso novembre”, continua Fini, “ed è sempre più necessario supportare quelle imprese che continuano a lavorare con enormi difficoltà a causa delle misure sanitarie imposte. Servono subito ristori per coprire tutti i danni indiretti subiti con il blocco sanitario delle movimentazioni e anche con il deprezzamento dei capi”. In più, “occorrono ulteriori risorse per le misure di prevenzione, che ad oggi sono risultate insufficienti, oltre a un maggiore coordinamento e uniformità nella strategia di controllo della Psa”.