Utrecht (Paesi Bassi) – Il mercato globale della carne suina mostra segnali di positivi per il 2025. Secondo il report trimestrale di RaboResearch, la redditività del settore avrà una stabilizzazione grazie a costi dei mangimi più contenuti e a condizioni produttive favorevoli.
Nonostante un 2024 positivo per gli allevatori, l’espansione delle mandrie procede a rilento. Si registrano incrementi produttivi in Cina, Brasile e Messico, mentre l’Unione Europea e gli Stati Uniti vedono una contrazione dell’offerta. Nel complesso, la crescita della produzione suina globale sarà inferiore all’1%. La domanda di carne suina è prevista in aumento in Nord America e Brasile, mentre in Europa potrebbero verificarsi rialzi stagionali dei prezzi. Il mercato asiatico, invece, sarà caratterizzato da fluttuazioni: prezzi in calo in Cina e Corea del Sud, ma più sostenuti in Giappone e Sud-Est asiatico.
Le tensioni geopolitiche e i possibili dazi sulle importazioni da Cina, Messico e Canada potrebbero influenzare il commercio globale, portando a misure di ritorsione sui prodotti agroalimentari. Inoltre, le malattie animali, come la Peste suina africana e l’Afta epizootica, continuano a rappresentare una sfida per la produzione e l’export. Parallelamente, l’innovazione tecnologica sta rivoluzionando il settore. Sempre più aziende investono in digitalizzazione e intelligenza artificiale per migliorare il benessere animale e la sostenibilità, adottando sensori per il monitoraggio sanitario e sistemi avanzati di biosicurezza. In un contesto di incertezze globali, il settore suinicolo punta dunque su efficienza e innovazione per garantire stabilità e competitività nei prossimi anni.