Bruxelles (Belgio) – Regole ambientali meno stringenti per le aziende statunitensi che operano in Europa. È questa la richiesta formulata dal presidente americano Donald Trump in un documento inviato alla Commissione europea alla vigilia della revisione degli obblighi per le imprese di due diligence e di redazione dei piani di transizione climatica. Revisione che avverrà in Commissione Juri del Parlamento europeo lunedì prossimo 13 ottobre. Le norme di due diligence, entrate in vigore lo scorso anno, impongono alle aziende che operano nell’area Ue di individuare eventuali danni ambientali e sociali nelle proprie catene di approvvigionamento, nel tentativo di contrastare il lavoro forzato e l’inquinamento.
L’amministrazione Trump, nel dettaglio, avrebbe chiesto a Bruxelles di esentare le aziende americane da una “seria e ingiustificata eccessiva regolamentazione” che “impone notevoli oneri economici e normativi alle imprese statunitensi”. A riferirlo è il Financial Times dopo aver potuto visionare il documento. La “portata extraterritoriale della legislazione, gli onerosi obblighi di due diligence nella catena di approvvigionamento, i requisiti dei piani di transizione climatica e le disposizioni sulla responsabilità civile influiranno negativamente sulla capacità delle imprese statunitensi di competere nel mercato dell’Ue”, si leggerebbe nel documento.
La mossa, scrive il Financial Times, farebbe parte di un più ampio tentativo di Washington di spingere paesi, istituzioni finanziarie e imprese a ritirare le proprie politiche sul cambiamento climatico. Negli ultimi mesi, infatti, gli Usa hanno inoltre spinto la Banca Mondiale e altre banche di sviluppo ad aumentare i prestiti per progetti sui combustibili fossili, mentre hanno esortato gli organismi internazionali di regolamentazione degli standard ad attenuare o abbandonare gli sforzi in contrasto al cambiamento climatico.