Report su Farinetti (1). Il partigiano Paolo e la controversa rapina alla Fiat del 1946

2024-12-30T12:29:18+02:0030 Dicembre 2024 - 09:19|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |
Bologna – Nella puntata di Report andata in onda domenica 29 dicembre, tutta la prima parte del programma di Rai 3 è stata dedicata all’avventura imprenditoriale di Oscar Farinetti. La carriera del fondatore di Eataly e Fico è stata ripercorsa sin dai tempi di Unieuro, creata dal padre Paolo, ex comandante partigiano. È stata rievocata una vicenda del 23 maggio 1946, allorché, dopo la conclusione della guerra, tre ex partigiani della brigata comandata da Farinetti, a Torino, fecero un ‘colpo grosso’, rubando due milioni e mezzo di lire, sottratti agli stipendi degli operai della Fiat. A seguito di quella rapina, i carabinieri di Alba avrebbero arrestato i tre esecutori materiali, ma anche lo stesso Paolo Farinetti, con l’accusa di ricettazione, nata perché l’ex partigiano avrebbe preso una parte del bottino.

Interpellato in merito durante l’intervista concessa a Report, Oscar Farinetti si è limitato a dire: “Oddio, ma vuol parlar di questo? Non ho voglia adesso di parlare di cose che sono state poi chiarite completamente”. Fiat chiese la restituzione del denaro entro dieci anni, trascorsi i quali la cifra rientrò in possesso dell’azienda torinese. L’inflazione in quegli anni era altissima: “Praticamente si trattò di un prestito a fondo perduto“, ha affermato durante la trasmissione il consulente economico di Report. Il 16 luglio 1947, Paolo Farinetti venne condannato a due anni e mezzo di carcere per ricettazione. Venne riabilitato il 30 dicembre 1960.

Si lanciò poi in diverse avventure imprenditoriali. La più fortunata la chiamerà Unieuro, che venne poi ceduta al figlio Oscar. Nel tempo, questa grande catena di elettronica di consumo arrivò a contare fino a 106 punti vendita. Nel 2002, Farinetti vendette la catena agli inglesi di Dixons. La cifra che compare nella nota stampa di allora è 103 milioni di euro, pari al 24% della società.

Il fatturato era altissimo, ma i margini bassi. Nello studio, mentre stava firmando l’atto di vendita, ebbe un’illuminazione. Gli venne in mente di investire in un supermercato di lusso di prodotti di cibo italiano e di esportarlo in tutto il mondo. Cominciò così l’avventura di Eataly.

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