Report torna a parlare di vino. Nel mirino i rossi toscani e la compravendita da fuori regione

2024-12-24T10:13:37+02:0023 Dicembre 2024 - 12:28|Categorie: in evidenza, Vini|Tag: , , , |

Milano – A un anno di distanza dall’inchiesta ‘Il piccolo chimico’ (leggi qui), che nel dicembre del 2023 se la prese con gli enologi, Report torna a parlare di vino con una nuova inchiesta, andata in onda il 22 dicembre e intitolata ‘Vino su misura’ (clicca qui per vedere la puntata). Protagonisti in questo caso sono i rossi toscani, dal Chianti al Chianti Classico ai SuperTuscan prodotti a Bolgheri, dove inizia la puntata.

“La Toscana è l’area d’Italia da cui provengono alcuni dei vini più famosi: Report svela una realtà ben diversa da quella raccontata da cantine ed enologi”, si legge sul sito della trasmissione di Raitre. “Alcuni nomi del vino toscano acquistano ogni anno enormi partite da commercianti di vino che, a loro volta, acquistano vino sfuso attraverso mediatori e grossisti. Il vino viene migliorato con correttivi che vanno a incidere su colore, gradazione e sapore e poi venduto ai grandissimi marchi che, così, riescono a garantirsi la materia prima per produrre il numero di bottiglie che il mercato richiede loro”.

Nodo della puntata, quella che viene dipinta come una “compravendita illecita di vino sfuso proveniente da fuori regione e poi immesso nel circuito toscano”, attestata dai documenti forniti da una fonte anonima. “Questi documenti sono anche in mano alle autorità competenti, ma nessuno è mai voluto intervenire”, afferma la fonte, “perché tirare fuori queste cose significa mettere in dubbio tutto il sistema”.

Citate nel servizio l’azienda Mario Vezzoni & C., che si occupa di “brocheraggio di vino”, quindi “mette in contatto chi ha partite di vino da vendere con gli imbottigliatori che hanno necessità di comprare”; l’azienda vinicola veneta Vedovato, definita “una specie di laboratorio dove passano e trattano migliaia e migliaia di tonnellate di uva e di vino e che è in grado di confezionarti non un abito, ma il ‘vino su misura’”; e la Cantine Borghi di Scandicci (Firenze), che avrebbe acquistato e rivenduto il vino alle cantine toscane.

Tra le cantine menzionate dall’inchiesta di Report, ci sono Tenuta San Guido, Barone Ricasoli, Ruffino, Luigi Cecchi, Mazzei, Folonari e Rocca delle Macìe. Intervistato dal giornalista e autore del servizio di Report, Emanuele Bellano, anche il presidente del Consorzio Vino Toscana, Cesare Cecchi.

 

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