Rincari, l’allarme di Ancit: “Aziende conserviere schiacciate tra costi produttivi crescenti e ricavi non sufficienti”

2022-10-04T09:09:45+01:004 Ottobre 2022 - 09:09|Categorie: Grocery, in evidenza|Tag: , |

Milano – Pur non essendo un settore energivoro, anche il comparto conserviero ittico sta soffrendo i continui rialzi della bolletta energetica che, rispetto al 2021, ha registrato aumenti fino al 301%. A lanciare l’allarme è Ancit (Associazione nazionale conservieri ittici e delle tonnare), che delinea uno scenario allarmistico per il settore. Il continuo incremento del prezzo delle materie prime, unito allo scoppio del conflitto in Ucraina, tra i primi fornitori al mondo di olio di girasole, fondamentale per le conserve, non ha fatto altro che inasprire la situazione.

“Le nostre sono filiere di approvvigionamento lunghe e i costi che influenzeranno almeno tutto il primo semestre del 2023 non lasciano grandi margini di ottimismo. Inoltre, sta diventando arduo reperire le materie prime perché alcuni produttori hanno dovuto chiudere per mancanza di finanze, così come già alcune aziende del nostro settore stanno riducendo la produzione”, evidenzia Simone Legnani, presidente di Ancit. Per tentare di arginare la crisi, prosegue Legnani, è necessario che “la distribuzione riconosca oggettivamente l’adeguamento dei prezzi e che le autorità di Governo intervengano con dei sostegni atti a favorire la liquidità delle nostre aziende. Un intervento importante sarebbe la modifica dei massimali negli aiuti di stato che oggi penalizzano le aziende di trasformazione di prodotti ittici equiparandole alla pesca, e la possibilità di avere sulle conserve ittiche una temporanea sospensione dell’Iva”.

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