Ritorna anche la fedeltà al punto di vendita, ma il carrello della spesa è sempre più povero

2024-09-30T09:29:46+02:0030 Settembre 2024 - 09:29|Categorie: Il Graffio, in evidenza, Retail|Tag: , , |

Di Luigi Rubinelli

Secondo quanto emerso nella consumer survey realizzata dall’Ufficio Studi Coop in collaborazione con Nomisma nell’agosto 2024, più della metà degli intervistati rivela una preferenza per una spesa pianificata e oculata, redigendo liste di prodotti essenziali per evitare acquisti superflui. In linea con questa tendenza, un italiano su tre dichiara di effettuare acquisti frequenti, limitando il numero di articoli nel carrello per contenere gli sprechi. Tuttavia, in controtendenza con la recente propensione volta alla diversificazione dei canali di acquisto alla ricerca di una maggior convenienza, dalla survey emerge anche una rinnovata fedeltà verso i punti vendita prescelti. Se circa un consumatore su tre (30%) si dichiara fedele ad un solo punto di vendita, in prospettiva, un notevole 72% dichiara l’intenzione di mantenere la stessa frequenza di visite ai punti vendita nei prossimi 12-18 mesi.

Il senso di prudenza e la propensione al risparmio generate dall’incertezza del contesto economico si riflettono non solo su frequenza di spesa e riduzione dello scontrino medio, ma orientano i consumatori italiani verso altre due leve strategiche volte all’ottimizzazione delle proprie spese alimentari.

Sempre più Mdd e discount

Da un lato c’è il crescente ricorso ai prodotti a marchio del distributore, che combinano prezzi più contenuti con un livello di qualità percepito dai consumatori come affidabile, l’altra leva strategica fondamentale è invece rappresentata dalla convenienza dei discount.

Nel primo semestre del 2024, i prodotti a marchio del distributore hanno consolidato la propria posizione nel mercato italiano, mantenendone una quota a confezioni del 38,2% a livello nazionale. Nonostante non abbia registrato performance ai livelli dei periodi precedenti, l’Mdd ha comunque rafforzato la sua presenza grazie all’equilibrio tra convenienza e qualità, con una spinta significativa dalle linee di primo prezzo. L’Mdd è l’unica a registrare un incremento in questo periodo, confermando la sua capacità di attrarre i consumatori in un contesto economico complesso. La fiducia riposta dagli italiani nei prodotti a marchio del distributore è tale che il 78% dei manager del settore Food & Beverage prevede che questa tipologia di marca sarà la più performante nei prossimi 12-18 mesi.

Parallelamente i consumatori italiani continuano a mostrare un crescente interesse per i discount, un canale che già nella seconda metà del 2023 aveva visto un aumento significativo degli acquisti. Questa tendenza si è ulteriormente rafforzata nel 2024, con i discount che si sono confermati come un’opzione cruciale per le famiglie, grazie ai prezzi accessibili offerti in un contesto di inflazione persistente e stagnazione dei salari. La quota di mercato dei discount nel totale del Largo consumo confezionato è aumentata di quattro punti percentuali in cinque anni, passando dal 19% nel primo semestre del 2019 al 23% nello stesso periodo del 2024, sottolineando il ruolo sempre più rilevante dei discount come punto di riferimento per chi cerca di non intaccare il proprio potere d’acquisto.

Il carrello della spesa è sempre più povero

Non solo Mdd e discount. Per tutelare il proprio potere d’acquisto gli italiani hanno fatto maggiormente ricorso anche alle promozioni, che, rispetto ai primi sei mesi del 2023, hanno visto un incremento anche nelle fasce di sconto più elevate.

Un altro aspetto certamente da attenzionare riguarda il cambiamento nella composizione del carrello della spesa. Se negli scorsi anni, nonostante l’inflazione, notavamo con stupore l’ostinazione degli italiani nel non voler modificare il mix di prodotti acquistati, oggi assistiamo invece ad una variazione della composizione del carrello della spesa, che, divenuto più povero in un’ottica di risparmio, ha permesso ai consumatori di recuperare quasi un punto di inflazione. Tagli alle quantità, preferenza verso confezioni più piccole e per tipologie di prodotti meno costosi sono solo alcune delle tecniche che caratterizzano questo downgrading del carrello, con il grosso della variazione del mix che sta avvenendo nel discount (-1,9%), rispetto ad una media del -0,9% nel totale Lcc.

Fonte: Coop e Nomisma

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