Milano – Alle sanzioni imposte nel 2014, la Russia ha risposto accelerando la modernizzazione del proprio sistema economico e aumentando la produzione in loco e le partnership con realtà straniere. Un processo che, nell’agroalimentare, vede protagoniste molte imprese italiane. Lo rileva uno studio dell’Osservatorio Gea sulle opportunità del nostro export, secondo cui aumentano le aziende italiane che aprono impianti produttivi in Russia o sviluppano collaborazioni con realtà locali per le categorie sotto embargo. “E’ necessario attivarsi adesso”, spiega Luigi Consiglio, presidente di Gea, “perché molti attori stanno progettando e realizzando produzioni locali, lanciando prodotti simili al prodotto equivalente italiano ma made in Russia”. Non solo: “Un investimento italiano diretto permetterebbe di rovesciare la valenza dell’embargo, da barriera da superare a protezione dell’investimento stesso, e di occupare spazi difficilmente recuperabili appieno a embargo finito”.
Russia: cresce il food italiano prodotto in loco
federico2018-06-26T10:04:13+02:0026 Giugno 2018 - 11:40|Categorie: Mercato|Tag: export russia, Osservatorio Gea, Russia|
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