Roma – Sace e Simest accompagnano le aziende italiane nel loro percorso di espansione all’estero, finanziandole e assicurandole. Lo riporta Repubblica A&F. Oggi l’export di beni rappresenta 600 miliardi di controvalore. Nonostante inflazione, aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, le esportazioni delle aziende italiane continuano a tenere, grazie a qualità dell’offerta, attenzione al dettaglio e competitività. Unite al ritocco dei prezzi medi unitari (+5,3%) per compensare i costi di produzione e il calo dei volumi venduti (-5,1%). L’export di servizi è invece cresciuto dell’11,2% rispetto al 2022, sostenuto dal turismo. Sace stima, per il 2025, un ritmo di crescita dell’export di beni superiore al 4%.
Per affiancare le imprese nel loro sviluppo all’estero, Simest offre accesso a risorse di finanza agevolata: 7mila le richieste ricevute nel 2023, il 25% dal Sud Italia, di cui oltre il 70% rivolte ai fondi per la transizione ecologica e digitale. Oggi sono 15mila le imprese partner di Simest, di cui il 93% sono Pmi, con asset per quasi 30 miliardi. Annunciato anche un piano di aperture di nuove sedi all’estero in aree strategiche per l’interscambio, come i Balcani, il Nord Africa, il Sud Est Asiatico, gli Stati Uniti e l’America Latina.
