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Santambrogio (VéGé): “Le insegne non riescono più a far fronte ai costi energetici”

2022-08-19T10:28:56+02:0019 Agosto 2022 - 10:28|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , , , |

Milano – “Sono seriamente preoccupato per la sorte di molte insegne della distribuzione moderna, sia che si tratti di grandi supermercati che di piccoli negozi di quartiere e discount. Non ce la fanno più”. Così Giorgio Santambrogio, amministratore delegato di Gruppo VéGé, interviene in merito allo tsunami dell’aumento dei costi energetici in un’intervista al Sole 24 Ore. “Negli ultimi mesi, tutta la distribuzione ha sofferto ed eroso i propri margini per contenere l’aumento dei prezzi pur di non scaricare sulle famiglie i rincari”, continua l’Ad. Ma ora le insegne non riescono più a far fronte all’impennata dei costi. “La bolletta di luglio è stata addirittura il doppio di quella di giugno. Un supermercato che pagava 8mila euro al mese, ora arriva a pagarne 30mila. Prima il costo dell’energia incideva per circa l’1,5% del fatturato. Nel primo semestre 2022 siamo al 3,2% e si potrebbe arrivare a un’insostenibile soglia del 5%. Questi margini non esistono nei conti economici di nessuna delle imprese della Gdo. È giusto che lo sappiano i decisori pubblici”. La conseguenza inevitabile degli ulteriori rincari? “Purtroppo la Gdo potrebbe essere costretta a scaricare sui prezzi al consumo una parte di questi extra costi e saranno i cittadini a pagarne le conseguenze. Se il governo ci considerasse un settore energivoro, come in realtà siamo, potremmo usufruire di agevolazioni al fine di tentare di raffreddare i futuri rincari dei generi alimentari”, conclude Santambrogio.

 

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