Tsunami energia

Continuano a lievitare le bollette del gas. A lanciare l’allarme sono le imprese italiane. In tutto questo, politica e associazioni di categoria dove sono? Ne abbiamo parlato con Cristiano Ludovici, Ad di Valtiberino.

Una bolletta di un milione e 880mila euro per i primi sette mesi dell’anno contro una del 2021 di 491mila euro. Questo è quello che è successo a Gruppo Alimentare Valtiberino, azienda con sede a Citerna, in Umbria, specializzata nella produzione di salumi e insaccati, tra cui Prosciutto Toscano Dop, Prosciutto di Norcia Igp, Prosciutto di Parma Dop e Finocchiona Igp. In pratica, si tratta di un aumento del 282,78% del costo dell’energia. Una situazione drammatica che vede coinvolte tutte le aziende. “In tutto questo, la politica, e le associazioni di categoria, che dovrebbero rappresentare le istanze delle aziende, cosa stanno facendo? Niente, zero assoluto”, commenta Cristiano Ludovici, amministratore delegato di Valtiberino. “Se non si collegano i tifosi per vedere Salernitana-Roma su Dazn, però, scoppia una bufera. Le bollette che ammazzano le aziende, invece, non sembrano interessare a nessuno”.

La corsa al rialzo del prezzo del gas sembra infatti inarrestabile. Se un anno fa, nell’hub olandese Ttf, il gas veniva battuto poco sotto i 47 euro per Megawattora. Oggi, il prezzo fluttua tra i 225 e i 230 euro, dopo aver toccato quota 250 martedì 16 agosto. E dalla Russia continuano ad arrivare messaggi allarmanti. Gazprom, il colosso russo controllato da Mosca, ha reso noto che il prezzo del gas in Europa potrebbe aumentare del +60% nel prossimo inverno, superando anche i 4mila dollari per mille metri cubi (con una stima di 347 dollari per Megawattora). In più, come rivela un documento del ministero dell’Economia russo diffuso da Reuters, il prezzo medio del gas esportato toccherà nel 2022 i 730 dollari ogni mille metri cubi, praticamente il doppio rispetto al 2021, quando il prezzo era di 304,6 dollari per mille metri cubi.

Intanto le bollette continuano a lievitare, con incrementi fino a 10 volte. Parlano chiaro i numeri di La Fiammante, una storica azienda di conserve sita a Buccino, in provincia di Salerno. Alla quale è stata recapitata una bolletta del gas di luglio da quasi un milione di euro: quasi 10 volte superiore rispetto a quella pagata, nello stesso periodo, nel 2021 (circa 120mila euro). “Per le imprese italiane, e non solo, si prospetta un periodo buio. Oltre ai costi folli delle materie prime, si aggiungono queste bollette spaventose. Nel nostro settore l’energia è la seconda voce di costo del conto economico. Tante aziende stanno iniziando ad avere meno liquidità”, spiega l’Ad di Valtiberino.

Preoccupano, poi, le possibili interruzioni di gas in vista dell’autunno e dell’inverno. È fresca la notizia che se la Russia dovesse tagliare completamente le forniture di gas, alla Germania resterebbero riserve solo per due mesi e mezzo. D’altronde, fino allo scorso anno Gazprom forniva al Paese il 60% del gas naturale necessario a produrre energia e riscaldamento. E al momento ha ridotto i flussi dell’80% rispetto alla media del mese di maggio. In Germania, proprio come in Italia, l’indipendenza dal gas russo dovrebbe essere raggiunta però solo nel 2023. “L’autunno e l’inverno ci spaventano. Non ci dovrebbe mancare la fornitura di gas perché il nostro è considerato un settore strategico”, spiega Ludovici. “Però i tecnici dei distributori ci stanno avvisando che potrebbe arrivarne in misura minore. Meno gas nei tubi equivale a una minor pressione. Il problema è che i nostri impianti sotto una certa pressione non funzionano”.

Dalle piccole alle medie imprese, fino alle grandi multinazionali, nessuna esclusa, si ritrovano a fare i conti con bollette che sembrano lievitare incessantemente. In tutto questo, torniamo a ribadire, la politica e le associazioni di categoria cosa stanno facendo? A quando, dunque, misure straordinarie in vista di un inverno che non è poi così lontano e che si preannuncia particolarmente difficile?

 

 

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