Sequestro di 33 milioni di euro a Iperal e all’azienda di logistica Kuehne+Nagel (2). Il commento di Angelo Frigerio

2025-04-03T08:39:53+02:003 Aprile 2025 - 08:39|Categorie: in evidenza, Retail|Tag: , , , , |

Meda (Mb) – Ci risiamo. Il pubblico ministero Paolo Storari continua la sua battaglia contro i “serbatoi di manodopera” che riguardano le catene della Distribuzione Moderna come pure società della logistica, dei trasporti e dei servizi di vigilanza. Si tratta di quell’economia “grigia” fatta anche di cooperative più o meno fittizie che occupano manovalanza di basso livello spesso contravvenendo alle più elementari norme giuridico-amministrative. Il meccanismo è sempre lo stesso, come spiega un comunicato della Procura: “Le società utilizzano fatture per operazioni giuridicamente inesistenti emesse dalle proprie appaltatrici di servizi, a fronte di contratti di appalto, imponibili Iva, simulati per schermare una reale somministrazione di manodopera“, allo scopo di “abbattere il proprio carico impositivo e previdenziale e avvantaggiarsi del risparmio d’imposta risultante dall’illecita detrazione dell’Iva“. Nulla di nuovo sotto il sole. Alla fine si arriverà a un patteggiamento e all’internalizzazione di una parte dei lavoratori coinvolti. Come è già accaduto in passato. La Procura, guidata da Marcello Viola, infatti, non solo ha recuperato oltre 550 milioni di euro di risarcimenti fiscali all’Agenzia delle entrate, ma ha ottenuto dalle aziende anche la stabilizzazione di oltre 49mila lavoratori, che prima erano “in balia delle società serbatoio”. Un’osservazione al contorno. Il Decreto Fiscale 2020 obbliga l’azienda che appalta una prestazione a terzi a controllare che i terzi paghino gli stipendi e le ritenute d’acconto. Cioè si fa pagare al privato un controllo che dovrebbe esercitare lo Stato. Forse c’è qualcosa che non quadra…

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