Sial: una fiera da rottamare

2022-10-21T15:07:10+02:0021 Ottobre 2022 - 15:01|Categorie: Aperture del venerdì, Fiere, in evidenza|Tag: |

Le file in entrata e uscita. La Rer e i suoi carri bestiame. I servizi che sono disservizi.  I costi e lo sciopero. Un giudizio impietoso su una manifestazione che fa acqua (è proprio il caso di dirlo) da tutte le parti.

Di Angelo Frigerio 

Dopo aver vissuto varie edizioni di Sial pensavo che le numerose pecche logistiche fossero state colmate. Soprattutto a distanza di quattro anni dall’ultima edizione della manifestazione, bloccata nel 2020 dalla pandemia. Mi sono sbagliato. Tutto come prima, anzi peggio. Ecco cosa è successo veramente. Con un nota bene: è l’ultima volta che ci vado.

Le file

Sia all’andata sia al ritorno dalla fiera le file sono state interminabili. La foto lo dimostra chiaramente. Ancora una volta non si è fatto nulla per evitare l’imbuto dell’ingresso alla Rer. Sabato, domenica e lunedì ci volevano almeno 40 minuti per raggiungere la fermata. Dopo una giornata passata in fiera – l’orologio di chi scrive ha calcolato oltre 17mila passi – un’attesa così lunga stronca anche i fisici più temprati.

VOTO: 4

 

La Rer, il carro bestiame

Dopo la lunga attesa ce n’era un’altra alla fermata della Rer, il collegamento ferroviario per Parigi (un’ora circa di percorrenza). Domenica ci sono voluti 25 minuti per aspettare il treno proveniente dall’aeroporto. Non vi dico poi l’assalto alle carrozze e la situazione da carro bestiame al loro interno. Con gli inevitabili afrori dovuti alla lunga giornata passata in fiera. Di più, in molti mi hanno segnalato le problematiche di lunedì sera. Quando ci sono volute ben due ore per raggiungere il centro. Ma non si poteva aumentare il numero dei treni?

VOTO: 2

 

Le scale

Ma è mai possibile che in un padiglione fieristico così importante come quello del Parc de l’Exposition non si faccia attenzione alle strutture per i disabili? Ci sono scale dappertutto: all’ingresso, per andare ai padiglioni e altro ancora. Ma lo sanno a Parigi che la sostenibilità, tanto sbandierata, è anche attenzione ai meno fortunati? E anche ai ‘diversamente giovani’, come il sottoscritto.

VOTO: 4

La fiera “posticipata”

Riandiamo a quello che è successo due anni fa. Siamo nel pieno della pandemia, la paura è ancora tanta, l’incertezza sullo svolgimento delle fiere è un dato oggettivo. Agli inizi di luglio Nicolas Trentesaux, direttore generale di Sial Network, in una intervista esclusiva alle nostre testate dichiara che la fiera si sarebbe svolta regolarmente nelle date prefissate, dal 18 al 22 ottobre, a Parigi. Sabato 18 luglio invece viene ufficializzato il game over. Sial viene “posticipata” al 2022, dal 15 al 19 ottobre. Immaginatevi l’incazzatura di chi aveva già prenotato voli e alberghi. Non solo, l’organizzazione di Sial obbliga gli espositori che avrebbero voluto cancellare la loro partecipazione a una penale del 50%, trattenuta dall’ente fieristico. Mentre l’altra metà dell’anticipo sarebbe stata utilizzata come acconto per il rinnovo dell’edizione 2022. Ed è successo proprio così. E il tutto con dei costi per l’area libera intorno ai 400 euro al metro quadro, mentre per l’area preallestita intorno ai 700 euro. Quasi il doppio di Cibus e Tuttofood.

VOTO: 3

I servizi

1.100 euro per la pulizia di 200 metri quadri. Una fila di due ore per sistemare un problema allo stand in quanto c’era una sola addetta al customer care. La corrente elettrica che veniva accesa solo dalle 9.00 in avanti. Con evidenti ricadute per chi voleva accendere le macchine del caffè e altro. I gabinetti sporchi dalla prima mattina. Per non parlare di tutte le problematiche relative all’allestimento degli stand. I furti di prodotti segnalati da molti. E le infiltrazioni d’acqua quando piove. Basta questo o devo andare avanti?

 

VOTO: 4

 

Lo sciopero

Il sabato, dopo le problematiche relative alla mancanza di benzina, in fiera si sparge la voce che i sindacati hanno dichiarato uno sciopero generale per martedì 18 ottobre, penultimo giorno di fiera. La questione è pesante. In Francia si ferma tutto: aziende, treni, metro. E così è stato. La psicosi ha spinto molti buyer a partire in anticipo. Sono state così numerose le assenze dei visitatori. Come pure è stato un delirio arrivare in fiera a causa del traffico. E’ chiaro che qui l’organizzazione non c’entra nulla. Però ogni anno è la stessa storia. Ma non si possono mettere d’accordo con i sindacati?

SENZA VOTO 

La sala stampa e Saloni Francesi

Una nota di merito all’organizzazione. I giornalisti li hanno trattati bene. Ampia la sala, gratuiti i servizi come pure cibo e bevande. Ottimo e potente il wi fi. Fosse sempre così dappertutto… Una segnalazione di merito anche alle ragazze di Promosalon Saloni Francesi che hanno spesso supplito alle mancanze delle loro colleghe d’Oltralpe.

VOTO: 8

Il business

Sabato poca gente. Domenica così così. Lunedì il pienone. Martedì molta meno gente del solito. Mercoledì lasciamo perdere. No, così non va. Non si possono organizzare delle manifestazioni fieristiche in cui si fa business solo per due giorni. Ridateci indietro i soldi!

VOTO: 4

Torna in cima