Terregiunte: anche il Consorzio del Primitivo dice stop all’uso della Doc nella comunicazione

Taranto – Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria Doc e del Primitivo di Manduria dolce naturale Docg si schiera affianco a quello dei vini della Valpolicella per denunciare l’uso improprio delle relative Denominazioni della campagna comunicativa di lancio del nuovo Terregiunte firmato Masi Agricola e Futura 14. “Nello svolgimento della funzione di tutela dei produttori e d’informazione e tutela del consumatore che il legislatore riconosce ai Consorzi, il Consorzio del Primitivo di Manduria ritiene opportuno specificare che qualsiasi produttore può, per motivi di scelta commerciale, effettuare un’operazione di declassamento del proprio vino: nel caso di specie mediante il taglio di un vino Doc, quale il Primitivo, con un Docg, come l’Amarone”, evidenzia l’ente pugliese in una nota. “Tale operazione di declassamento – che peraltro implica la necessaria annotazione nei registri e le conseguenti comunicazioni agli Enti di controllo – determina de plano la perdita del diritto all’uso della Denominazione d’origine, non solo sulle etichette, ma in generale sul materiale che viene utilizzato a promozione del prodotto ottenuto”. Da qui, la denuncia contro le due aziende produttrici di Terregiunte: “Il Consorzio ritiene non corrette le informazioni sin qui diffuse al pubblico, e quindi conseguentemente necessaria una significativa correzione dei contenuti comunicati”. Con la nota dell’ente consortile, che termina con un pesante affondo: “Si osserva, secondariamente, la scarsa qualità tecnica dei commenti apparsi a margine dell’iniziativa in questione, laddove è stato affermato che il Primitivo non è capace di appassimento e che quindi trarrebbe giovamento dal taglio in questione. Questa affermazione non è sanzionabile ma rivela una scarsa conoscenza della nostra uva”.

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