Transizione 5.0 e Zes Unica: in arrivo 3,5 miliardi per le imprese. Iperammortamento diventa triennale

Roma – La legge di bilancio 2026 entra nella sua fase finale con importanti novità. Il piano Transizione 5.0 viene prorogato fino al 30 settembre 2028, ma in una versione ridimensionata rispetto alle previsioni iniziali. È quanto emerge dall’emendamento del governo al disegno di legge di Bilancio, depositato in Commissione Bilancio del Senato. La proroga riguarda l’iperammortamento, che nel testo approvato dal Consiglio dei ministri era limitato agli investimenti effettuati nel solo 2026. Rispetto all’impostazione originaria, però, spiega il Sole 24 Ore, viene eliminata la supermaggiorazione prevista per gli investimenti finalizzati alla transizione ecologica. Di conseguenza, la maggiorazione del costo di acquisto dei beni strumentali, ai fini delle imposte sui redditi, sarà uniforme per tutte le spese: 180% fino a 2,5 milioni di euro, 100% oltre i 2,5 milioni e fino a 10 milioni, e 50% oltre i 10 milioni e fino a 50 milioni. Vengono così cancellate le aliquote più elevate riservate agli investimenti green, specifica il quotidiano di Confindustria.

L’emendamento introduce anche una clausola restrittiva che limita l’accesso all’iperammortamento ai soli beni prodotti nell’Unione europea o in uno Stato aderente allo Spazio economico europeo.

L’entrata in vigore della misura, in ogni caso, slitterà più in avanti rispetto alla data fissata originariamente, ossia il 1° gennaio 2026, poiché sarà necessario un decreto attuativo del ministero delle Imprese e del made in Italy, di concerto con il Mef, per definire procedure, comunicazioni e certificazioni.

Ancora da chiarire, infine, la copertura finanziaria per le imprese rimaste escluse dai crediti 4.0 e 5.0 per esaurimento dei fondi. A proposito di fondi, spiega il Sole 24 Ore, in totale fra Transizione 5.0 e la Zes Unica Mezzogiorno le imprese beneficeranno di 3,5 mld di euro. Il governo, infatti, introduce un rifinanziamento selettivo del credito d’imposta Zes Unica Mezzogiorno, destinato solo a una parte delle imprese che avevano già presentato domanda. Ma l’integrazione non spetta alle imprese che, sugli stessi investimenti, hanno richiesto o ottenuto il credito d’imposta Transizione 5.0.

Le imprese che hanno presentato correttamente la comunicazione per la Zes tra il 18 novembre e il 2 dicembre 2025 e che non hanno utilizzato Transizione 5.0 possono ottenere un incremento del credito d’imposta dal 60,33% al 75% dell’importo richiesto. Per accedere all’integrazione, riporta il Sole 24 Ore, è necessaria una nuova comunicazione telematica all’Agenzia delle Entrate, da presentare tra il 15 aprile e il 15 maggio 2026, dichiarando l’assenza del beneficio 5.0. Per le imprese agricole l’aumento del credito è invece automatico, con percentuali ricalcolate intorno al 58-59%, senza necessità di istanze aggiuntive.

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