Transizione 5.0: le tempistiche strette rischiano di compromettere l’efficacia della misura

2024-05-10T15:16:01+02:009 Maggio 2024 - 11:46|Categorie: Tecnologie|Tag: , |

Roma – Nuove nubi si addensano su Transizione 5.0, il piano nazionale che mira a incentivare gli investimenti in beni strumentali volti alla riduzione dei consumi energetici. Varato con il decreto Pnrr quarter, il progetto dovrebbe finanziare gli investimenti in macchinari e software a decorrere dal 1° gennaio 2024 fino a al 31 dicembre 2025. Prevede crediti d’importa divisi in tre fasce, in base al risparmio energetico conseguito con l’investimento, laddove il tetto massimo è un credito d’imposta al 45% per investimenti fino a 50 milioni di euro.

E tuttavia, i decreti attuativi che renderebbero il piano operativo non sono ancora pronti. Non solo, riporta oggi Il Sole 24 Ore che il Piano Transizione 5.0 rischia, ancor prima di iniziare, di “non centrare l’obiettivo di fine 2025, spendere cioè tutti i 6,3 miliardi di fondi europei messi sul piatto”, con le conseguenze del caso con la Commissione Ue. Spiega infatti il quotidiano che entro dicembre 2025 non solo bisognerà aver ultimato l’acquisto del bene incentivabile, ma sarà necessario averlo messo in funzione e integrato nel sistema produttivo. “Una finestra temporale strettissima per completare tutto e portarsi a casa il credito d’imposta”. Tale vincolo relativo all’interconnessione del bene rischia dunque di disincentivarne l’acquisto: “È probabile che già dall’estate 2025 gli investimenti si fermeranno nel timore di sforare i tempi”.

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