Bruxelles (Belgio) – Crescono nel 2020 le segnalazioni sui prodotti alimentari immessi sul mercato europeo che implicano un rischio per la salute. Lo scorso anno si registra un aumento del +22% rispetto al 2019. Lo rende noto il rapporto 2020 del Rasff, il sistema di allerta rapido Ue su alimenti e mangimi. In Italia le notifiche originali, cioè quelle che lanciano la prima allerta, sono diminuite di oltre il 25% (da 377 a 297) dal 2018, mentre Germania e Olanda hanno fatto segnare il massimo degli ultimi tre anni. Tuttavia l’aumento dei prodotti a rischio per la Commissione è indice solo del fatto che il sistema funziona meglio e non che il rischio è più alto. Le notifiche riguardano principalmente contaminazioni accidentali, disturbi di origine alimentare come la salmonella (44 gli alert in Italia) e residui di pesticidi non autorizzati nell’Ue, come l’ossido di etilene rilevato dalle autorità belghe e olandesi su semi di sesamo indiani. Nel 2020 sono calati i respingimenti dei prodotti alle frontiere (-30%), per l’impatto della pandemia sul commercio globale. Sono cresciute, invece, le segnalazioni provenienti dalle aziende produttrici.
Ue: in aumento le segnalazioni del sistema di allerta su alimenti e mangimi (Rasff)
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