Montalcino (Si) – Il Brunello di Montalcino chiude i primi nove mesi del 2024 con un tendenziale in crescita del 5% a volume e dell’1% a valore nel mercato a Stelle e Strisce. Una “sovraperformance”, come la definisce l’Osservatorio Uiv, nell’analisi condotta su base SipSource, rispetto a un mercato generale del vino in fase depressiva (-8% a volume e -7% a valore), e ancora più evidente se misurata con la macrocategoria di appartenenza, i vini rossi fermi: “A valore, gli italiani segnano -6%, ma ancora peggio fanno i francesi (-8%) e i padroni di casa, a -9%”.
L’analisi, realizzata per il Consorzio in occasione della prima giornata di Benvenuto Brunello, a Montalcino fino al 18 novembre (leggi qui), conferma anche il posizionamento luxury del Brunello: primo nei consumi di rossi italiani con prezzo alla distribuzione di oltre 50 dollari a bottiglia, con uno share del 32% sul totale.
A trainare la crescita dei consumi è in particolare l’off-trade, con un +10% a valore, che copre con gli interessi il calo nell’on-trade (-6%). Con i liquor store (negozi specializzati) che si confermano il primo sbocco del retail (63% di share, +5%). Lato Horeca, al gap della ristorazione (-10%) risponde la performance degli alberghi (+20%, con share dell’8% sul totale valore).
“Il 2024 è stato probabilmente l’anno più difficile a causa di un contesto internazionale di grande incertezza”, commenta il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci. “La speranza è che dopo le elezioni americane si possa avviare un processo di normalizzazione, sia in chiave economica che geopolitica. Il Brunello si è difeso sostanzialmente bene e le imprese di Montalcino confidano di poter riprendere quota anche sul canale core della ristorazione: l’Horeca è da sempre lo sbocco primario del nostro vino di punta e prova ne sia il fatto che rappresenti il 54% del valore delle vendite, a fronte di una quota italiana al 31% che scende al 29% per i rossi francesi”.