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Un gruppo di fornitori chiede al Governo italiano di sostenere l’adozione della Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità

2024-03-08T10:13:39+02:008 Marzo 2024 - 10:13|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: |

Roma – Nel dicembre 2023 Parlamento e Consiglio Europeo hanno concluso la loro lunga serie di negoziati, cosiddetti triloghi, per concordare un testo per la Direttiva sul dovere di diligenza delle imprese ai fini della sostenibilità (CS3D). Tale norma chiederebbe alle imprese di grandi dimensioni di adottare misure ragionevoli di prevenzione, mitigazione e gestione (dovuta diligenza) delle violazioni dei diritti umani e dell’ambiente, lungo tutta la catena del valore. Tale proposta, presentata dalla Commissione Europea e poi negoziata e finalizzata da Consiglio e Parlamento europeo, è il frutto di anni di negoziati in ambito comunitario e si inserisce in un quadro europeo e internazionale in cui diversi Paesi, tra cui Francia e Germania, hanno già autonomamente adottato norme in materia di trasparenza e dovuta diligenza relative alle catene globali di approvvigionamento.

Così scrivono i firmatari: “Noi tutti rappresentanti di realtà diverse del mondo economico e produttivo e della società civile auspichiamo l’introduzione di una legislazione pragmatica, coerente e uniforme a livello Ue e per questo accogliamo con favore il testo della direttiva approvato in via provvisoria dal Consiglio e dal Parlamento Europeo. Il nuovo accordo, raggiunto dalle Istituzioni comunitarie nel dicembre 2023, riflette un equilibrio attento e pragmatico tra l’impegno risoluto dei Paesi a tutela dei diritti umani e della sostenibilità e la necessità di cautela nell’imporre nuovi obblighi alle imprese in una fase di incertezza e complessità nel mercato globale. Gli obblighi previsti dalla direttiva garantiscono un elevato livello di allineamento con gli standard in materia di dovere di diligenza riconosciuti a livello internazionale. La proposta di armonizzazione fornirà standard comuni, invece di frammentazione normativa che porterebbe solo incertezza e complessità, anche per le imprese italiane. Crediamo in questo sistema che garantirebbe equità per le imprese in tutta l’Ue e consentirebbe alle stesse di operare in un contesto uniforme e in un quadro normativo semplificato. Visto il ruolo dell’Italia in questi negoziati, chiediamo al Governo italiano di favorire il progresso dei lavori e chiediamo un incontro per esporre la nostra posizione. Chiediamo anche nel breve termine la creazione di un gruppo di lavoro con le autorità competenti e inclusivo di tutti gli attori economici e della società civile, per poter contribuire a una partecipazione informata e responsabile dell’Italia su questi temi di vitale importanza”.

I firmatari:
Katia Scannavini, Vicesegretario Generale ActionAid Italia
Otello Gregorini, Segretario Generale Cna Nazionale
Paolo Pastore, Direttore Generale Fairtrade Italia
Francesco Tramontin, Vicepresidente Group Public Policy Center, Institutional Affairs Ferrero
Ivana Borsotto, Presidente Focsiv
Cristina Duranti, Direttrice Generale Good Shepherd International Foundation Ets
Marta Bordignon, Presidente Human Rights International Corner
Alice Vanni, CSR Director, Membro del Cda Italpreziosi
Rainer Maria Baratti, Vicepresidente Large Movements Aps
Simone Gamberini, Presidente Legacoop
Marino Langiu, Direttore Generale Mani Tese Ets
Simona D’Altorio, Corporate Affairs Director South Europe Mars
Lorenza Cipollina, Head of Communication and Government Affairs Mondelēz Italia
Michele Laterza, Corporate Communications Director Mutti S.p.A.
Guglielmo Vaccaro, Presidente OI Pomodoro Centro Sud Italia
Tiberio Rabboni, Presidente OI Pomodoro da Industria Nord Italia
Roberto Barbieri, Direttore Generale Oxfam Italia
Daniela Fatarella, CEO Save the Children Italia
Heske Verburg, Managing Director Solidaridad
Dina Taddia, Consigliera Delegata/Ceo WeWorld
Mauro Fontana, Presidente Unione Italiana per l’olio di palma sostenibile

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