Una rottura di pallet

In forte aumento il prezzo dei bancali in legno. Tra perdite ‘misteriose’ e danni fittizi, diventano spesso merce di scambio in compravendite parallele. Anche per colpa di trasportatori, magazzinieri e della Gd stessa.

La logistica mondiale rischia di andare incontro a una paralisi importante. Il rincaro delle materie prime – dall’energia ai trasporti, fino al packaging – grava sulle spalle delle aziende. Un incremento che si ripercuote anche sui pallet, i bancali in legno adibiti alla movimentazione delle merci e autentica miniera d’oro. In Italia, circa due terzi delle pedane in legno utilizzate provengono dall’estero, in particolare da Austria, Germania e Francia. A ‘rubare’ dal mercato europeo le poche scorte di legno rimaste a causa della carenza di materia prima sono Stati Uniti e Cina. Da una parte, gli Usa devono far fronte alla drastica riduzione di legname causata dalle nevicate abbondanti dell’inverno scorso. Il maltempo ha infatti ridotto le scorte nazionali e il Paese a stelle e strisce si è così visto costretto ad attingere alla produzione europea. Dall’altra parte, è la Cina a chiedere ingenti quantità di materia prima in vista delle Olimpiadi invernali del 2022. A pesare, infine, è anche il boom del settore edilizio, parzialmente favorito, in Italia, da bonus molto vantaggiosi.

A subire le conseguenze di questa penuria sono soprattutto gli Europallet, i bancali utilizzati dalla Gd. Come riferito a ilsussidiario.net da Renzo Sartori, presidente di Number1, società attiva nel settore della logistica, nelle ultime settimane il prezzo delle pedane è schizzato alle stelle: “Un pallet, che prima costava 8 euro, oggi ne costa 20”.

All’accrescimento dei prezzi e alla difficile reperibilità, si aggiunge poi un’altra grande incognita. E’ ormai da anni che i fornitori delle catene retail denunciano un sensibile incremento delle quantità di bancali scomparsi nella fase successiva alla consegna. Una sparizione spesso giustificata da finti danneggiamenti e rotture. Ma la realtà è ben diversa. Non è un segreto che esista un mercato illecito in cui la compravendita illegale di pallet è ormai diffusa. Basta rifarsi a quei cartelli che si è soliti incontrare a bordo strada con la scritta: “Cerco/Vendo pallet”. Un vero e proprio business parallelo, in cui ogni pedana di legno sottratta illecitamente dai Cedi o dai centri di stoccaggio viene rivenduta. Trovare, però, un solo colpevole a cui attribuire queste scomparse è difficile, così come capire in quali punti della catena questi vengano ‘persi’. Spesso è la Grande distribuzione a fare la sua parte, come confermato a ilsussidiario.net da Ugo Lemorini, Ad di Fm Logistic: “I punti di destino sono obbligati a restituire i pallet, perché in caso contrario noi siamo costretti a comprane altri, oppure a pagarli se li trattengono. La Gd spesso disattende a questo obbligo, ma ogni bancale, che fatturiamo a 25 euro a consegna, ci costa 12 euro e ogni giorno noi muoviamo circa 10mila pallet. Però se intentiamo una causa per ottenere quanto ci spetta, dobbiamo poi aspettare almeno cinque anni per la sentenza. Nel frattempo, però, dobbiamo acquistare nuovi bancali”.

Capita inoltre ­– come riferiscono fonti solitamente ben informate – che siano i trasportatori stessi, aiutati dai magazzinieri addetti al carico-scarico, a far scomparire i bancali in legno per racimolare qualche decina o centinaia di euro in più. Spacciati per rotti o danneggiati sui documenti ufficiali di trasporto – e quindi non soggetti a ritiro – vengono fatti sparire per avventurarsi in traffici secondari. Aggiungiamoci, da ultimo, che il settore dei trasporti sta vivendo una vera e propria crisi interna dovuta all’aumento dei prezzi di gasolio e carburante, alla carenza di manodopera e all’ampio numero di trasportatori che sceglie di non vaccinarsi. Tutte queste dinamiche contribuiscono così a creare uno scenario altamente complesso, in cui è l’incertezza a farla da padrone.

Resta ora da capire come evolverà la situazione nelle prossime settimane, soprattutto in vista del Natale. Il forte aumento dei prezzi dei pallet – ampiamente impiegati nei settori più disparati – si sommerà agli altri rincari, tra cui plastica, vetro, acciaio, energia e gas. Senza dimenticare le commodities alimentari. Giusto porsi, a questo punto, una domanda: la Gd riconoscerà un corretto – e più che mai doveroso – adeguamento dei listini?

 

 

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