Usa / Dazi e nuovi accordi commerciali: a rischio gli agricoltori di soia, mais, grano e carne

2025-03-26T11:22:02+02:0026 Marzo 2025 - 11:22|Categorie: Mercato|Tag: , , , , , |

Milano – La bufera dei dazi allarma il settore agricolo Usa, soprattutto i produttori di soia, grano, mais e carne. Secondo gli analisti, ci sono molte variabili (tra cui il recente accordo tra Russia e Ucraina, grandi esportatori di cereali, mediato da Usa e volto a ristabilire la sicurezza della navigazione nel Mar Nero) che porteranno a una nuova redistribuzione dei rapporti di forza tra le maggiori potenze agricole mondiali che potrebbe favorire Brasile, Argentina, Australia e Russia, a discapito degli Usa. Come riporta Il Sole 24 Ore, nonostante gli Usa si muovano da protagonisti sulla scena globale del settore agricolo, la loro posizione appare sempre meno solida. La Cina, primo mercato di sbocco per gli Usa, ha ridotto la dipendenza diversificando i fornitori e aumentando la produzione locale. Altri Paesi, nel frattempo, stanno guadagnando peso: il Brasile è diventato il primo fornitore mondiale di soia, la Russia di grano. Gli Usa restano i maggiori esportatori di mais, ma sono tallonati da Argentina.

Dal 2023 la bilancia commerciale del settore agricolo Usa – rimasta quasi sempre in attivo per oltre 70 anni – è finita in rosso. Come si legge sul quotidiano, il dipartimento dell’Agricoltura (Usda) ha previsto nel 2025 un deficit in salita a 49 miliardi di dollari. La guerra commerciale del presidente Usa Trump vorrebbe rimediare ma, come spiegano le associazioni del settore, rischia in realtà di peggiorare la situazione. “Per il terzo anno consecutivo”, avverte l’American Farm Bureau Federation, “gli agricoltori stanno perdendo denaro con tutte le maggiori colture. Aggiungere ulteriori costi e ridurre i mercati per prodotti agricoli americani potrebbe creare un fardello economico insopportabile per alcuni”. E dopo la Cina, che ha dimezzato la quota import di soia dagli Usa rispetto al 2016, anche altri Paesi hanno annunciato ritorsioni contro l’export agricolo Usa. La Ue, in particolare, ha messo nel mirino la soia (dopo averlo fatto col mais nel 2018).

 

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