Vacondio (Federalimentare): “Costi energetici aumentati tra il 200% e il 300%. A rischio soprattutto le Pmi”

2022-01-11T13:59:13+02:0011 Gennaio 2022 - 10:41|Categorie: in evidenza, Mercato|Tag: , , |

Roma – Ivano Vacondio lamenta la mancanza di aiuti per il settore alimentare. “Anche noi abbiamo bisogno di sostegni. A differenza di altri comparti, noi non ci possiamo fermare perché abbiamo un ruolo sociale”, spiega il presidente di Federalimentare al Sole 24 Ore. “I cittadini non possono stare senza mettere il cibo in tavola, ma il risultato è che noi lavoriamo in perdita”. Nell’alimentare i costi energetici sono aumentati tra il 200% e il 300%. Vacondio porta come esempio la propria attività di famiglia, un mulino: “L’anno scorso spendevo 80mila euro al mese di bolletta elettrica, ora sono a 200mila euro”. Il pericolo è che molte attività chiudano con la conseguenza che anche l’occupazione diminuisca. Secondo le stime di Federalimentare nel 2022 sono 40mila i posti di lavoro a rischio a causa delle cessate attività (tra il 5 e il 10% dell’occupazione totale del settore). “Le aziende più a rischio sono le Pmi, quelle che tutelano di più il patrimonio enogastronomico del Paese, e che con l’export stanno guadagnando di più”. Ivano Vacondio, al quotidiano, ribadisce: “O otteniamo aiuto sotto forma di sconti sulla bolletta, al pari di altri settori industriali, oppure per non chiudere dovremo scaricare gli aumenti sul consumatore finale”. Il presidente di Federalimentare avverte: “Siamo nel pieno di una nuova pandemia, di carattere economico ed energetico”.

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