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Vanelli (Agrofarma-Federchimica): “Tagliare il 62% degli agrofarmaci danneggia gli agricoltori italiani”

Milano – “L’innovazione e la continua ricerca sono state la chiave per far fiorire l’agroalimentare italiano. Tagliare, entro il 2030, il 62% della quantità di agrofarmaci usati in Italia per difendere le piante da parassiti e insetti infestanti devastanti significa togliere in maniera indiscriminata strumenti efficaci per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari e la salubrità dei prodotti che mangiamo”, afferma Riccardo Vanelli, Presidente di Agrofarma-Federchimica, in occasione del 35esimo anniversario di Agrofarma, Associazione nazionale delle imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica. Critica la recente proposta di regolamento Uso sostenibile degli agrofarmaci, avanzata dalla Commissione europea nell’ambito della strategia Farm to Fork. Si tratterebbe di un drastico taglio che non prende in considerazione “i possibili effetti sulla sicurezza alimentare nel nostro Paese e le ricadute sulla competitività dei prodotti agroalimentari made in Italy”, continua Vanelli. “Drastiche limitazioni che penalizzano il settore avvantaggiando Paesi terzi”, spiega Veronica Barbati, delegata nazionale dei giovani agricoltori di Coldiretti. “L’agricoltura italiana è la più green d’Europa”.

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