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Bum bum bum Gesmundo

2023-07-03T10:07:09+01:004 Novembre 2022 - 13:11|Categorie: Aperture del venerdì, in evidenza, Mercato|Tag: , , , |

“Timmermans è un gran cornuto”. “Di Confindustria non ce ne frega un cazzo”. “Siamo contro le multinazionali della carne sintetica”. Il segretario generale di Coldiretti a tutto campo.

Il palcoscenico è la Fazi, fiera della zootecnica che si è svolta dal 21 al 23 ottobre a Montichiari, in provincia di Brescia. In questa sede, è l’intervento di Vincenzo Gesmundo (di cui abbiamo il video) a far discutere. Il segretario generale di Coldiretti, davanti a una folta platea, non le manda a dire e bacchetta tutti.

Parte subito con un attacco diretto a Frans Timmermans definito come: “Un gran cornuto”. Racconta di un incontro con il vice presidente della Commissione Europea, insieme a Ettore Prandini, presidente di Coldiretti: “Siamo l’unica grande organizzazione di rappresentanza a livello europeo che 10 giorni fa ha avuto la possibilità di un incontro che doveva essere di cinque minuti ma è durato più a lungo. Si era presentato con le registrazioni del fatto che gli avevamo detto che era un gran cornuto, e abbiamo detto ‘è vero, è vero!’. Devo dire che il nostro presidente è stato bravissimo, non ha ceduto un attimo. Lo abbiamo detto perché siamo profondamente convinti di questo”.

Timmermans, sperando di chiudere immediatamente l’incontro, fa: “Voi mi state dicendo che tiro la volata al cibo sintetico”. Il presidente, puntando il dito, ha detto: “Offenderei la mia intelligenza se non pensassi che è proprio questo il pensiero che ci accompagna”. Insomma, ribadisce Gesmundo: “La zootecnia e tutti i suoi derivati sono sotto attacco… Dobbiamo essere pronti perché questa è una guerra senza quartiere”. E proprio in Europa si annidano i suoi detrattori.

Ma c’è, secondo Gesmundo, un’altra grande minaccia oltre all’avanzare della carne sintetica: è la direttiva sui pesticidi, un’autentica sciagura, inventata da burocrati di parte. “Persone che sono da sempre i più grandi dirigenti di Greenpeace. Sono rappresentanti di interessi ben precisi che hanno deciso che la zootecnia, non in Italia, nel mondo, dovrebbe sparire”.

Al contrario, spiega il segretario generale, la zootecnia può fornire un utile contributo alle energie alternative. “Qui in mezzo a voi ci sono decine e decine di produttori che con le deiezioni animali procurano energia per il gestore relativamente al biogas. Ma ci sono potenzialmente ancora centinaia e centinaia di produttori che potrebbero lavorare in questa direzione… Ebbene, ci sono due miliardi di euro che sono a disposizione, ma che non devono andare alle grandi industrie. Perché chiaramente se fanno l’accordo con Eni ed Enel… per noi rimangono le miserie…”.

E sempre parlando di Ue: “Abbiamo una direttiva emissioni su cui ci siamo incazzati da morire con Timmermans. Ma è pensabile che una stalla con 150 vacche possa essere paragonata all’acciaieria Ilva di Taranto, in termini di inquinamento?”.

E’ poi la volta del Nutriscore: “Sono i famosi semafori. Si era pensato che, forse, su pressione della Francia, questo semaforo potesse diventare verde per la carne. Invece no, è più rosso di prima”. Gesmundo riaffronta ancora il tema della carne sintetica: “In Italia questa partita è portata avanti dalle quattro multinazionali presenti, che hanno un grande merito: sono i quattro contribuenti più forti di Confindustria… Ma a noi non ce ne frega un cazzo di Confindustria, proprio niente!”.

Parla poi dei soldi: “C’è gente che, per la carne sintetica, ci ha messo 250 miliardi di dollari per i prossimi 10 anni per la comunicazione. Per questo abbiamo bisogno di soldi. I soldi servono come il pane. Perché sarà una guerra dura, cari amici, una guerra molto più dura di quella che noi vediamo tutti i giorni in Ucraina. Sarà una guerra altrettanto importante… Contro quelli che vogliono avere in mano per i prossimi 50/100 anni, una dieta alimentare che decideranno loro per tutta l’umanità. E i figli dei figli dei nostri figli, dovranno soccombere alla volontà di questo manipolo di persone?”.

Gesmundo termina poi con un aneddoto: “In Israele, a Tel Aviv, c’è un grande ristorante che si chiama The Chicken, il pollo. Serve carne di pollo sintetica. Ma per mangiarla devi firmare prima una liberatoria. Perché firmi una liberatoria? Perché ancora oggi non si sa cosa succede al tuo corpo se mangi carne sintetica…”.

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