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Vittoria in Cassazione per i ‘rider’: devono avere le stesse tutele dei dipendenti

2020-01-27T17:27:34+01:0027 Gennaio 2020 - 17:27|Categorie: Retail|Tag: , , |

Roma – Un’importante vittoria quella ottenuta in tribunale da alcuni rider, a cui è stato riconosciuto il diritto a vedersi applicata la disciplina dei rapporti di lavoro subordinati. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione con la sentenza 1663/2020, respingendo il ricorso di Foodinho (Foodora) contro la pronuncia della Corte d’appello di Torino. Un anno fa la sentenza aveva dato ragione a cinque rider, stabilendo che fosse loro applicato il trattamento retributivo dei lavoratori dipendenti della logistica, anche se i fattorini, secondo questa sentenza, “rimanevano una terza categoria tra lavoro autonomo e subordinato”. Facendo riferimento al Jobs act, la Cassazione ha stabilito che a tale impiego vadano applicate le stesse tutele dei dipendenti, in quanto: “Dal primo gennaio 2016 si applica la disciplina del rapporto di lavoro subordinato tutte le volte in cui la prestazione del collaboratore abbia carattere esclusivamente personale e sia svolta in maniera continuativa nel tempo e le modalità di esecuzione della prestazione, anche in relazione ai tempi e al luogo di lavoro, siano organizzate dal committente”.

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