Con Calinverno, Monte Zovo lancia la sua sfida ai grandi vini rossi

2019-04-02T11:38:37+02:002 Aprile 2019 - 14:00|Categorie: Bio, Vini|Tag: , , , , , |

Milano – Una nuova bottiglia e una nuova etichetta per Calinverno, vino di punta dell’azienda agricola Monte Zovo. A Milano, lo scorso 27 marzo, la presentazione del progetto nato dall’intuizione di Diego Cottini e dalla volontà di dimostrare il valore del proprio terroir. Al centro dell’evento: il nuovo vino. Un uvaggio inedito, dove le varietà tipiche veronesi Corvina, Corvinone e Rondinella sposano Croatina e Cabernet Sauvignon, tutti coltivati in 12 ettari della tenuta di Caprino Veronese, situati sulle colline dietro alla struttura della cantina. Con la conduzione del vigneto che avviene a regimo biologico. A caratterizzare Calinverno, una tecnica di produzione peculiare a doppio appassimento: il primo in pianta, dove i grappoli subiscono una surmaturazione di circa un mese, senza taglio del tralcio; quindi, un secondo passaggio non forzato in cassetta, per altri 30 giorni. Una tecnica singolare, nata dall’inventiva di Diego Cottini e frutto dell’esperienza maturata dalla famiglia in Valpolicella. “Calinverno viene prodotto solo nelle annate migliori sin dal 1998”, spiega il titolare di Monte Zovo. “Un vino di cui andiamo fieri, che ben rappresenta la nostra volontà di raccontare il territorio che amiamo con un linguaggio nuovo. Un prodotto che ci ha regalato grandi soddisfazioni in tutto il mondo, ma che oggi crediamo sia giunto il momento di far conoscere di più anche in casa nostra, convinti che possa trovare una propria collocazione nel novero dei grandi vini rossi italiani”. Calinverno, la cui produzione varia tra le 30 e le 40mila bottiglie, sbarca con l’annata 2015 sul mercato italiano. E nella nuova veste della bottiglia borgognotta con un’etichetta a illustrare il vigneto nella stagione della raccolta autunnale.

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